Vincenzi è tornata Doppia avventura a misura di bimbo

di Flavio Marcolini
L’autrice Elisa Vincenzi con i due libri dati alle stampe di recente
L’autrice Elisa Vincenzi con i due libri dati alle stampe di recente
L’autrice Elisa Vincenzi con i due libri dati alle stampe di recente
L’autrice Elisa Vincenzi con i due libri dati alle stampe di recente

Dopo la pausa forzata a causa dell’emergenza, la scrittrice bresciana Elisa Vincenzi torna in libreria con altri due volumi per l’infanzia: «Che disordine Andrea!» (edizioni Il Ciliegio, 24 pagine, 12 euro) e «Cosa c’è in soffitta?» (Mimebù editore, 36 pagine, 13,50 euro). L’AUTRICE vive a Brandico, nel cuore della Bassa, lavora come musicoterapeuta, svolge attività di educazione al suono e al movimento, suona il basso elettrico nei Kill Dafne e ha alle spalle decine di volumi per i più piccini. «Il primo - spiega - è illustrato da Francesca Cosentino, il secondo da Chiara Bolometti. “Che disordine Andrea!” è dedicato a tutti quelli che per un motivo o per l'altro non rimettono mai le cose al loro posto, e si ritrovano poi sommersi dal disordine: Andrea è un bambino così disordinato che riesce addirittura a perdersi in camera sua! “Cosa c'è in soffitta?” invece nasce dall’idea di avvicinare i bambini di oggi ad alcuni oggetti in uso nei tempi passati: si va dal telefono a disco all’audiocassetta e al ferro da stiro riscaldato con le braci». Secondo la narratrice, «è importante che la memoria non vada perduta e che i bambini di oggi conoscano, in modo giocoso e divertente, la storia che precede gli oggetti che usiamo quotidianamente. Per Chiara, la piccola protagonista di questa seconda storia, riordinare la soffitta a casa di nonna Lucia si trasforma in un’avventura speciale, una divertente caccia al tesoro accompagnata da spiritose filastrocche». Con uno stile agile e brioso la Vincenzi si conferma con queste due nuove opere una narratrice di talento, consegnando ai nostri bambini storie che invitano grandi e piccini a cambiare prospettiva e punto di vista, per provare a guardare diversamente nelle stanze della vita quotidiana. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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