risparmio e incognite

Famiglie bresciane, l’inflazione si mangia più di 1 miliardo di euro

di Manuel Venturi
Il dato aggiornato a fine 2023 indica un calo a 22,278 miliardi di euro dei depositi bancari e postali rispetto ai 23,338 mld del ’22

La frenata dell'economia rallenta anche i prestiti alle famiglie e alle imprese, mentre i mesi di inflazione, anche a due cifre, impattano non poco sui depositi. I dati Bankitalia aggiornati al 31 dicembre 2023, relativi ai risparmi dei bresciani e alle richieste di finanziamento, certificano una situazione difficile, che si è parzialmente ripresa nell’ultimo trimestre dell'anno scorso ma che mostra ancora segni di sofferenza, soprattutto rispetto ai periodi precedenti.

Le famiglie

I depositi delle famiglie consumatrici bresciane sono calati di oltre un miliardo di euro dal 31 dicembre 2022: da 28,338 miliardi di euro si è scesi a 27,278 mld. In realtà, nella seconda parte dello scorso esercizio c'è stato un recupero di 410 milioni di euro (a giugno '23, i risparmi nelle banche e negli uffici postali della provincia ammontavano a 26,86 mld), ma restano i segni del lungo periodo di generalizzato aumento dei prezzi, oltre che del peso del Fisco: tutto questo ha generato un'erosione dei risparmi - oltre che del potere d’acquisto -, con i nuclei familiari che hanno dovuto attingere alle «riserve» per sostenere il costo della vita.

La sofferenza registrata nel Bresciano è in linea con quella lombarda e nazionale. Analizzando gli ultimi dieci anni, permane comunque un trend positivo, con i depositi che sono cresciuti del 40%, dai 19,43 mld al 31 dicembre 2014 ai 27,27 mld di fine 2023, con un incremento costante nel periodo storico, fatta eccezione per il 2023.

La situazione si riflette anche sulla richiesta di prestiti delle famiglie in provincia: lo stock in essere negli ultimi dodici mesi è calato da 13,429 mld a 13,257 mld (-1,2%), dopo aver sperimentato una crescita costante dal 2014 al 2022 (e di quasi mezzo miliardo di euro tra il 2021 e il 2022). Situazione più preoccupante per le aziende, che registrano una flessione ancora più ampia in dodici mesi, con maggiori difficoltà di accesso al credito: nel Bresciano, il calo dello stock è del 10,8% (-4,5% in Lombardia, -5,1% in Italia), da 23,84 mld a 21,25 mld di euro. Relativamente alle sole attività industriali, la flessione in valore assoluto è di quasi due miliardi di euro (-15,9% su base annua; -6,3% in Lombardia, -7,3% a livello nazionale).

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