Auto, il Covid-19
dimezza
le vendite

di Manuel Venturi

Il Coronavirus dimezza il mercato dell’auto. Nei primi quattro mesi del 2020, il numero delle immatricolazioni nel Bresciano è crollato di oltre il 50% (-52,9% per l’esattezza da 13.602 a 6.405): i dati, elaborati dall’Area studi e statistiche di Anfia su base ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sono in linea con quelli di tutte le altre province lombarde e riflettono una crisi drammatica che ha investito il comparto. LO DIMOSTRANO anche i numeri dell’Associazione costruttori d’auto europei: nel primo trimestre (quindi senza considerare aprile, con un lockdown quasi totale in tutto il Vecchio Continente), il numero di auto diesel immatricolate in tutta l'Unione è sceso del 32,6% a 738.392 esemplari, mentre le vendite di quelle a benzina hanno registrato un -32,2% da quasi 2 milioni di unità a 1,3 milioni. Con le concessionarie chiuse e i trasporti quasi del tutto fermi, l’unica nota positiva (almeno in Europa) è arrivata dal «peso» dell’elettrico: Acea ha rilevato una crescita del segmento al 6,8%, più che un raddoppio guardando al 2,5% del primo trimestre 2019, soprattutto grazie alla trazione «pura». Ma, anche nel Bresciano (in generale in tutta la Lombardia), il segmento dell’auto elettrica e ibrida è l’unico che a «tenuto» o aumentato le vendite sui primi quattro mesi del 2019: l’elettrico puro è passato dai 67 esemplari venduti tra gennaio e aprile dello scorso esercizio ai 202 di quest’anno, il binomio benzina-elettrico è andato in negativo, anche se di poco (591 auto contro le 683 di dodici mesi prima), mentre le vetture diesel-elettriche hanno incrementato i dati: 138 contro 85. In aumento anche il metano (210 auto contro 160), mentre sono crollati benzina, diesel e Gpl: le auto alimentate a «verde» sono passate da 6.561 a 3.194, quelle a gasolio da 4.906 a 1.634, le Gpl da 1.140 a 436. La fotografia è sostanzialmente identica per tutte le altre province lombarde, con crolli verticali (ben superiori al 50%) per le alimentazioni classiche e crescita per il settore dell’elettrico, con l’eccezione della lieve flessione delle ibride benzina-elettrico. In ambito regionale, a perdere di più in termini percentuali è Lodi, che segna un -57,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2019, mentre Sondrio è la provincia in cui il calo è stato inferiore al 50% «fermandosi» al 47,8%. In media, però, la Lombardia ha perso quasi il 54% di auto vendute nel quadrimestre iniziale dell’anno. GUARDANDO nel dettaglio i marchi delle case automobilistiche, la quasi totalità ha registrato una flessione, più o meno marcata a seconda dei casi. Anche le più amate dai bresciani nel 2019 (nell’ordine: Volskwagen, Fiat e Renault) hanno salutato il periodo gennaio-aprile con frenate pesanti - vicine al 50% per Vw e per la casa francese, prossimi al 60% per Fiat - e lo stesso vale per alcuni dei marchi più acquistati, come Citroën, Dacia, Ford, Opel. Le eccezioni sono pochissime e con numeri residuali: è il caso di Aston Martin, con due auto vendute contro zero di un anno fa, Dr (12 nel 2020, 8 lo scorso anno), Great Wall (2 a zero). Il caso più controcorrente è quello di Tesla, legato alla mobilità elettrica: nel 2019, fino ad aprile erano state immatricolare 29 automobili, quest’anno sono state 47: +62,1%. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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