Via libera dal Consiglio di amministrazione della Banca Valsabbina alla situazione patrimoniale ed economica al 30 giugno scorso.
La raccolta diretta, come spiega una nota, si attesta a 3.228 milioni di euro, con un calo del 3,8% su base annua, mentre l’Indiretta raggiunge quota 1.425 mln di euro in crescita del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Gli impieghi a clientela risultano pari a 2.731 mln di euro, in riduzione del 3,2% sul dato di dodici mesi prima «principalmente a causa della ancora debole domanda di credito da parte delle famiglie e delle imprese», precisa l’istituto di credito presieduto da Ezio Soardi. Positivo l’andamento della componente a medio termine, con nuove erogazioni per un importo totale di circa 224 mln di euro.
L’utile netto del primo semestre 2016 si attesta a 1 milione 756.600 euro (6,007 milioni di euro al 30 giugno 2015): una frenata condizionata, in particolare, da minori ricavi dalla cessione di attività finanziarie legati ad un andamento meno favorevole dei mercati finanziari.
Il patrimonio netto ammonta a 392 mln di euro, i coefficienti patrimoniali (Common Equity Tier 1 al 14,5% e Tier Total al 15,7%), indicatori di solidità della Banca, «si confermano largamente superiori rispetto a quelli richiesti dalla Vigilanza», precisa la Valsabbina.
L’istituto di credito con sede legale a Vestone e quartier generale a Brescia (Renato Barbieri è il direttore generale) conta 62 filiali, di cui 49 nel Bresciano, 8 in provincia di Verona, 3 in quella di Trento, 1 nel Mantovano e una a Monza - Brianza: quest’ultima è aperta da marzo di quest’anno e si inserisce nel piano di sviluppo territoriale - approvato nel 2015, che prevede l’avvio di altri cinque sportelli nei territori di Verona e Monza-Brianza (in questa provincia, a breve, entrerà nel vivo anche la filiale di Seregno).
Al 30 giugno scorso la Banca Valsabbina conta 496 dipendenti, in aumento nel confronto con i 487 al 31 dicembre 2015. Il soci sono pari a 39.807 unità.