«Rilancio Lombardia», Bper rafforza la sfida con 2 miliardi

Bper Banca presenta «Rilancio Lombardia», un piano da due miliardi di euro per sostenere la ripartenza delle Pmi lombarde, uno sforzo orientato in particolare sui temi della digitalizzazione, della innovazione di prodotto e processo. «È un plafond con cui intendiamo ampliare le azioni di sostegno alla liquidità già avviate nel 2020, anticipando anche le prossime scadenze degli interventi pubblici - ha spiegato Stefano Vittorio Kuhn, coordinatore commerciale territoriale per la Lombardia di Bper -. Il nuovo strumento prevede soluzioni flessibili di allungamento della durata dei finanziamenti in essere, ma pure azioni per consentire alle piccole e medie imprese un recupero di competitività e il rilancio degli investimenti produttivi». Tra i territori interessati «c’è la provincia di Brescia, in cui vogliamo recitare un ruolo da protagonista, confrontandoci con le istituzioni e le associazioni di categoria, per essere vicini e attivi», ha sottolineato Kuhn, snocciolando i numeri di Bper nel Bresciano: 17 miliardi di euro di raccolta, 5,5 miliardi di euro di impieghi, più di cento filiali, circa mille dipendenti. «Brescia è una delle province lombarde con la maggior quota di export e Bper Banca vanta un'offerta di servizi completa per sostenere le Pmi, che rappresentano le vere eccellenze a sostegno anche delle realtà più importanti - ha chiarito Kuhn -. Al vertice della Direzione regionale c'è Maurizio Veggio, che ha un'esperienza trentennale sul territorio. Abbiamo assicurato la massima continuità di relazione: Bper è la prima banca in provincia per numero di sportelli, sarà sempre a fianco delle famiglie e delle aziende». «Rilancio Lombardia», oltre ad assicurare un plafond di 2 miliardi di euro a supporto delle Pmi, prevede anche l'allungamento dei piani di rimborso per prestiti già in essere o nuova liquidità per gli investimenti, come misura a sostegno delle aziende: l’obiettivo è di «far recuperare competitività al sistema manifatturiero lombardo, che ha necessità di trovare tempi di risposta veloci e piani di ammortamento del debito diversi rispetto al periodo pre-pandemico», ha sottolineato Kuhn. Il fattore «tempo» diventa fondamentale e il coordinatore commerciale territoriale per la Lombardia di Bper l’ha ripetuto più volte, perché «le banche in Lombardia devono essere efficienti come lo sono le aziende. Bper c'è e investe dove lo fanno gli imprenditori: abbiamo le spalle larghe e l'esperienza necessaria per sostenere iniziative di questo tipo». La nuova misura del gruppo bancario con quartier generale a Modena segue altre iniziative lanciate nelle scorse settimane: dopo ave rilevato 370 sportelli ex Ubi Banca solo in Lombardia Bper è diventata un punto di riferimento per il credito in tutte le province della regione. Con la prossima acquisizione delle restanti filiali di Intesa (a giugno), Bper in Lombardia conterà 3 mila dipendenti, 370 sportelli, 7 Centri impresa, con 900 mila clienti (quasi 800 mila privati e oltre 100 mila imprese), con una raccolta complessiva di 50 miliardi di euro e impieghi per oltre 17 miliardi. «Abbiamo chiuso un collocamento da 500 milioni di euro per social bond a sostegno all'economia e della sostenibilità, l'84% della ricchezza generata viene redistribuita sui territori - ha ricordato Kuhn -. Siamo impegnati a sostenere il rilancio del Paese e della Lombardia, integrando gli interventi che arriveranno con il Recovery Fund, puntando sulle Pmi, sulla loro digitalizzazione e innovazione». Il bilancio dei primi 40 giorni dallo «sbarco» in Lombardia è positivo. «C'è stato qualche disagio per le operazioni di migrazione informatica, abbiamo affrontato un'operazione che non ha precedenti nella storia del sistema bancario italiano - ha concluso Kuhn -. Subito è iniziato il dialogo con i clienti, contattando personalmente tutti quelli che hanno in essere una moratoria per capire al meglio tutte le loro esigenze».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA