Eural Gnutti, i profitti restano in doppia cifra

Una veduta esterna del quartier generale a Rovato della Eural Gnutti
Una veduta esterna del quartier generale a Rovato della Eural Gnutti
Una veduta esterna del quartier generale a Rovato della Eural Gnutti
Una veduta esterna del quartier generale a Rovato della Eural Gnutti

«Le misure adottate hanno consentito di ottenere un risultato positivo che, seppur inferiore a quello dell’esercizio precedente, va considerato lusinghiero viste le modalità e l’ambito nel quale si è dovuto operare. È stato ottenuto nonostante una riduzione del fatturato, in termini di quantità vendute» (-13,83%) «e in valore assoluto» (-19,7%, da 214,966 mln di euro a 172,624 milioni di euro) «per effetto del calo del prezzo della materia prima. E ciò a seguito della forte identità industriale, supportata dalla qualità dei prodotti, dalla tecnologia all’avanguardia e dal costante equilibrio gestionale». Un quadro - relativo al 2020 condizionato dal Covid, con ricorso anche agli ammortizzatori sociali - delineato dalla relazione al consolidato del gruppo riconducibile alla Eural Gnutti spa di Rovato. Oltre che in Franciacorta è presente a Pontevico, è leader nel settore dei semilavorati in alluminio e conta 411 dipendenti. Nel Cda siedono il presidente Sergio Gnutti, affiancato da Paola, Rosanna, Maria e Francesco Gnutti. Nel perimetro di consolidamento rientrano, con l'azienda principale, la controllata «Eural Usa Inc.» (commerciale in Illinois, detenuta al 100%), mentre non è ricompresa la «Eural Deutschland Gmbh» (partecipata interamente), costituita nel 2017 a Stoccarda. Il conto economico si chiude con un utile netto di competenza pari a 25,351 mln di euro (35,566 mln dodici mesi prima). Il patrimonio netto da 73,276 mln di euro del 2019 sale a 145,354 milioni di euro di cui oltre 53,904 milioni di euro per effetto della riserva di rivalutazione operata ai sensi del decreto legge 124/2020, convertito nella legge 126/2020, e di un cash flow superiore a 32,675 mln (44,87 mln dodici mesi prima). «La presenza significativa» di queste entità «e un equilibrato rapporto con le immobilizzazioni materiali hanno consentito al gruppo una riduzione dei debiti netti verso il sistema bancario del 13,28%», spiegano ancora gli amministratori. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre scorso si attesta a -51,273 milioni di euro (era di -59,133 mln di euro l’anno prima). L’impegno sul fronte degli investimenti ammonta a quasi 4,2 milioni di euro, soprattutto per terreni e fabbricati (1,229 milioni di euro), impianti e macchinari (2,236 milioni di euro). Le prospettive per il 2021 sono giudicate positive.•. R.Ec. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti