L’OPPORTUNITÀ

Bisogna sfruttare il biennio d'oro

di Carlo Pelanda

Le previsioni convergono verso un rimbalzo del Pil italiano tra il 4-5% sia nel 2021 sia nel 2022. Ma chi scrive, analizzando i dati più recenti sulla fiducia economica, sulla trasformazione di parte del risparmio in consumi e la tendenza all’accelerazione degli investimenti da parte delle aziende nonché i flussi turistici superiori alle attese e il ritmo della ripresa globale, quindi del nostro export, stima che il potenziale di rimbalzo del Pil 2021 sia tra il 7 e l’8%. Cosa in più si potrebbe fare per arrivare a tale livello? Nel biennio 2021-22 c’è la possibilità non solo di riparare il danno della pandemia (perdita di Pil dello 8,9% nel 2020 e quasi un milione di disoccupati), ma anche quella di recuperare un decennio segnato da una recessione/stagnazione da cui l’economia italiana non è ancora uscita. Sul piano macro tale guarigione può essere stimata come crescita del 12% nel biennio mentre ora le stime la vedono all’8%. Ma, appunto, il potenziale è tra 12 e 13%. E lo è per le condizioni straordinarie di politica monetaria e fiscale, che finiranno nel 2023 con il ripristino delle regole Ue. Quindi un biennio d’oro, un’opportunità da non perdere. Come? Per prima cosa va segnalata questa opportunità perché c’è troppa soddisfazione nell’ambiente politico sulle tendenze in atto. A cui dovrebbe seguire un progetto nazionale di spinta «plus» per il biennio. Per il quale chi scrive ritiene che non occorre inventare particolari magie ma, semplicemente, rendere più libero e meno tassato il mercato. Sarà la sua dinamicità, poi, a saturare il potenziale.

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