SCENARI ECONOMICI

Conoscere l'inflazione e imparare a conviverci

di Franco A. Grassini

Siamo abituati a considerare l’inflazione come il prodotto di un eccesso di domanda, spesso dovuta a politiche monetarie troppo espansive rispetto alle capacità di produzione disponibili. A ben guardare, invece, ci sono specifici fattori troppo spesso non considerati. Negli ultimi decenni la stabilità dei prezzi è stata il frutto di una sempre crescente globalizzazione che imponeva alle imprese, non solo multinazionali, di svilupparsi grazie a nuove tecnologie, alle economie di scala e all’impiego di mano d’opera poco retribuita. Adesso la globalizzazione sembra quasi essere considerato un fenomeno del passato, perché ferisce l’orgoglio e gli interessi di molti Stati. Ora, poi, la guerra in Ucraina ha determinato un notevole e crescente incremento dei prezzi delle diverse forme di energia, cui si è aggiunto un evidente contrasto tra Cina e Usa che ha indebolito, se non ancora eliminato del tutto, le catene del valore che alimentavano la produzione globale. C’è, inoltre, una politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve statunitense e di altre banche centrali. L’aumento dei tassi d’interesse dovrebbe stimolare i governi a ridurre la spesa pubblica, per evitare che porti ad aumentare il deficit di bilancio, ma in tutti i regimi democratici è raro, per non dire assurdo, che un governo sia pronto a cuor leggero ad aumentare le tasse e/o ridurre la spesa pubblica. Tanto più in un periodo in cui le necessità di far fronte ai mutamenti del clima hanno bisogno di consistenti aiuti da parte dei pubblici poteri. Non deve nemmeno essere dimenticato che sono in corso consistenti interventi da parte degli Stati per sviluppare nuove tecnologie o per diffonderne l’utilizzo da parte di chi potrebbe utilizzarli. Negli Stati Uniti è stato di recente approvato da parte del Parlamento uno stanziamento di ben 52 miliardi di dollari per sussidiare le imprese produttrici di semiconduttori evitando, in tal modo di dipendere dalla Cina per tali prodotti. In sostanza, non sembra facile liberarsi dall’inflazione. Se questa è la situazione pare opportuno imparare a conviverci. Le cose da fare sono molte. In primo luogo, erogare aiuti ai più poveri, evitando che finiscano nella miseria. Poi (e principale) essere veramente uniti nel prendere decisioni e nell’attuarle, perché solo evitando lotte e polemiche si può sperare di superare questa brutta fase: potrà sembrare ovvio, ma ogni occasione è utile per spronare chi pratica il populismo solo per effimere raccolte di consenso.

Suggerimenti