Trasporti

Guidare un camion a 17 anni

di Maurizio Tira

Malgrado i dati di incidentalità stradale continuino a preoccupare la comunità internazionale e in particolare il nostro Paese, che non fa ancora abbastanza per raggiungere l’obiettivo del 2030 di dimezzare morti e feriti gravi rispetto al dato di riferimento risalente al 2021, il 7 dicembre scorso la commissione trasporti del Parlamento europeo ha approvato a stretta maggioranza un testo che fa molto discutere e lascia grandi perplessità. Per un solo voto la Commissione ha infatti concordato formalmente sulla proposta di riforma delle regole per la patente di guida nei Paesi dell’Unione. Secondo l’autorevole parere dell’European Transport Safety Council, un organismo indipendente di cui fa parte anche l’Università degli Studi di Brescia, le conseguenze sulla sicurezza potrebbero essere devastanti se questa posizione fosse votata dal Parlamento europeo. Gli emendamenti che sono stati approvati rispetto alla proposta iniziale prevedono che in futuro tutti gli stati membri debbano emettere permessi di guida a partire dai 17 anni di età per guidare mezzi pesanti, seppur solo se accompagnati da un autista esperto. Ciò avrebbe per conseguenza la possibilità di aumentare di molto il numero di potenziali teenagers alla guida di tali mezzi, con conseguenze molto negative per la sicurezza stradale. Ad oggi, solo cinque paesi europei consentono a giovani con età inferiore ai 18 anni di guidare mezzi pesanti: la Finlandia, la Germania, l’Irlanda, la Polonia e la Spagna. Tuttavia, proprio i dati di Finlandia, Germania e Polonia mostrano chiaramente come i giovani autisti di camion (18-19 anni) abbiano una probabilità molto maggiore di provocare un incidente. Gli Stati Membri non dovrebbero essere obbligati a consentire a conducenti così giovani di mettersi alla guida. Anzi, dal punto di vista della sicurezza, l’età minima nell’Unione per conducenti di mezzi pesanti dovrebbe essere di 21 anni! Se pensiamo infatti all’Italia ed ai limiti di rapporto peso potenza per i neopatentati alla guida di autoveicoli, la scelta di abbassare a 17 appare scellerata. La stessa Commissione trasporti ha inoltre supportato la proposta di consentire il rilascio di patente di guida dall’età di 16 anni, seppur per guidare solo auto con velocità limitata. Anche l’impatto di questa misura sarebbe quello di un aumento del rischio di incidente, soprattutto verso gli utenti più vulnerabili. Non possiamo che auspicare che il voto del Parlamento previsto per gennaio 2024, faccia un passo indietro rispetto a questa aperture e che i parlamentari riconsiderino le conseguenze di tali modifiche alle regole europee, modifiche che renderebbero le nostre strade più pericolose per tutti. Un aspetto positivo dal punto di vista della sicurezza è tuttavia arrivato dai membri della Commissione trasporti, i quali hanno ribadito il concetto della «tolleranza zero» in tutta l’Unione sui limiti di alcohol per i giovani conducenti. Ciò comporterebbe per i neopatentati il rispetto di un limite di concentrazione alcolica pari a 0,2 grammi per litro di sangue in tutta l’Unione. Peraltro quasi tutti i Paesi hanno già tali limiti, addirittura il limite a «zero» per esempio in Italia, nei primi tre anni di guida. Nel confidare che il testo della Commissione venga modificato nel voto finale in plenaria da parte del Parlamento Europeo, non si può che ribadire l’importanza di una educazione più rigorosa e ripetuta nell’arco della vita attiva, rispetto ai comportamenti alla guida. Non si tratta dell’unica misura per aumentare la sicurezza stradale, ma sicuramente un aspetto non trascurabile, visto il numero impressionante di eventi incidentali spesso mortali che coinvolge i giovani.

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