SCENARI ECONOMICI

Il mercato globale delle democrazie

di Carlo Pelanda

Per l’economia italiana saranno importanti gli sviluppi delle decisioni assunte al G7 in Baviera e al vertice Nato a Madrid. Al riguardo del primo, il problema da risolvere è che tra il blocco sinorusso e quello delle democrazie c’è una enorme area grigia composta da nazioni non allineate e che strappano vantaggi grazie a questa posizione. Ambedue i blocchi, infatti, hanno la necessità di influenzare quest’area per dominare gli standard globali. Inoltre, gli attori economici delle democrazie hanno bisogno di estendere la zona di mercato che è sicura per i flussi commerciali, delle forniture di materiali critici e finanziari. Il punto: serve maggiore integrazione economica tra democrazie occidentali, ma anche l'inclusione - o quantomeno una convergenza - delle democrazie facenti parte dei cosiddetti «Brics», e cioè Brasile, India, Sudafrica, Argentina e simili, pur tenendo presente che l'organizzazione è pilotata da Cina e Russia. Per questo la presidenza tedesca del G7 ha invitato le nazioni chiave dell’area grigia, seguendo il solco della proiezione Ue (che sigla accordi economici per tutti) verso i citati Brics. Gli sviluppi ci diranno se il blocco democratico avrà più capacità di Cina e Russia (che sta offrendo petrolio e metalli a prezzi scontati a queste) di convincere le nazioni chiave dell’area grigia. Il fattore decisivo sarà la disponibilità Usa a siglare un trattato con l’Ue per perfezionare un mercato comune delle democrazie così strutturato e capitalizzato da rendere più conveniente ai non allineati farne parte. segue a PAG.7

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