PER LA RIPARTENZA

L’economia ora chiede una data esatta

di Carlo Pelanda

Il metodo del Governo si basa su azioni guidate dai dati. Ma all’economia basata sui flussi di persone - che vale più di un terzo del Pil italiano - serve un dato preciso per programmare investimenti: la data della riapertura e a quali condizioni. Per esempio, se tale informazione e conseguente impegno già ci fosse, oggi un albergatore potrebbe raccogliere prenotazioni, un esercizio commerciale o un’azienda di trasporti, ed altri, determinare quanto capitale serve per sopravvivere fino alla ripresa. Poi ovviamente, servirebbe una stima della velocità e diffusione della ripresa. Ma gli attori di mercato hanno in maggioranza la capacità propria di adattarsi alle circostanze se non sono sottoposti a blocchi. Pertanto il dato più importante che ora serve è quando questi verranno tolti. Il punto: quando il Governo italiano e quelli europei saranno in grado di fissare tale data? È già possibile oggi, considerando che la differenza tra definire ora un calendario di riaperture e il rinviarlo vale decine di miliardi e centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’America ha definito questa data ed è già in boom. L’Ue e le sue nazioni devono imparare a darsi obiettivi e raggiungerli, creando i dati e non inseguendoli.

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