LO SCENARIO

La priorità per il Paese rimane la crescita

di Carlo Pelanda

Comincia a delinearsi lo scenario di ripresa. Si stima che nei mesi di maggio, giugno e luglio sarà molto differenziata per settori. La ristorazione all’aperto andrà subito in boom, le prenotazioni alberghiere andranno abbastanza bene come gli esercizi commerciali, i trasporti benino, spettacoli e frequentazioni al chiuso avranno un ritmo più lento. Manca ancora la precisazione di come sarà il pass che certifica la non contagiosità per rifinire questa bozza di previsione. Così come manca una prima stima dei flussi turistici: solo questa settimana l’Italia potrà attivare prenotazioni e programmare la ricezione. Già ora si può prevedere l’inizio nel terzo trimestre di un rimbalzo del Pil 2021 verso il 5%. Potrebbe migliorare con un boom di fine estate che porterebbe la ripresa annuale al 7-8%. La tenuta e ripresa di industria e servizi collegati è buona. Resteranno, però, un residuo di casi aziendali che richiederanno assistenza nonché un certo numero di fallimenti. Difficile calcolare ora quanta disoccupazione sarà riassorbita dalla ripresa. Considerando i recenti 40 miliardi di extra deficit si può ipotizzare che l’Italia avrà bisogno di un deficit superiore al limite europeo del 3% fino al 2024 e potrà iniziare a ridurre il debito solo in quel periodo. Poiché la sospensione delle regole europee durerà fino al 2022, la missione del governo ha due obiettivi. Esterno: rendere più lunga la postura espansiva di Ue (e Bce). Interno: spingere al massimo la crescita come mai si è riusciti negli ultimi 30 anni.

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