IL BANCO DI PROVA

Milano Cortina la sfida olimpica

di Antonio Troise

La grande corsa alle Olimpiadi Cortina-Milano è cominciata. Ed è partita proprio nel momento più giusto, il modo migliore per cercare di sgombrare dall'orizzonte i nuvoli tetri della più grave pandemia da ottant'anni a questa parte. Al tavolo di coordinamento insediato ieri in Fiera a Verona c'erano tutti i protagonisti della nuova sfida: il viceministro alle Infrastruttre, Alessandro Morelli, i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, i presidenti delle Province autonome di Bolzano, Arno Kompatscher, e Trento, Maurizio Fugatti. In gioco, un pacchetto di opere che vale più o meno 11 miliardi di euro. Risorse consistenti sono previste anche in Lombardia e nelle altre città che saranno coinvolte nei giochi. Insomma una boccata d'ossigeno per l'area del Paese che ha pagato il prezzo più alto sull'altare del Covid e che ora può tornare ad essere il vero volano della ripresa prossima ventura.Ora, però, bisogna evitare gli errori del passato più o meno recente, quando fra pastoie burocratiche, cattiva gestione delle risorse pubbliche e le immancabili inchieste giudiziarie, progetti impegnativi simili a quelli della Milano-Cortina si sono salvati solo sul filo di lana, fra polemiche al vetriolo e scontri politici. Da questo punto di vista, le Olimpiadi del 2026 rappresentano una sfida importante per due motivi. Dovremo dimostrare non solo di saper spendere in fretta i soldi a disposizione ma, soprattutto, bene. E saranno una sorta di laboratorio per il cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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