Editoriale

Moneta fiscale una terapia dannosa

di Francesco Morosini

Il superbonus agita la vita politica del Paese. Gualtieri, ministro del Tesoro nel Conte 2 (M5s/Pd), difende sul «Sole/24 Ore» il bonus come misura emergenziale dinanzi ad un drastico crollo del Pil nel pieno dell’attacco del Sars-Cov2. Tuttavia ne critica le proroghe che ne hanno evidenziato le criticità. Poi per evitare dure manovre di aggiustamento riconosce la validità della decisione del governo di bloccare il meccanismo dei crediti fiscali conseguenti al superbonus. Inevitabilmente la manovra governativa ha colpito categorie interessate e banche. L’esecutivo così ha mostrato una doverosa attenzione ai danni per il bilancio pubblico del superbonus medesimo. Va anche detto però che queste preoccupazioni per la finanza pubblica da parte della politica sono curiose in un Paese dove ogni anno fallisce l’aggiornamento del catasto ed il sistema tributario è ormai una dantesca selva oscura di regimi speciali. Comunque da apprezzare. Quanto alle reazioni contrarie, esse dimostrano che il superbonus è una medicina dagli effetti secondari pesanti. Difatti si è visto che togliere questa terapia di colpo al paziente provoca spasmi nocivi. Ma qual è la ratio del superbonus? Incentivare le migliorie in specie energetiche dei fabbricati a carico del pubblico (contribuenti) via detrazioni, sconti in fattura e cessione dei crediti fiscali così generati. L’idea era di trasformare gli oneri della ristrutturazione edilizia in una sorta di moneta fiscale (tale perché con essa si possono saldare i conti col fisco) aggiuntiva all’euro.
Il superbonus agita la vita politica del Paese. Gualtieri, ministro del Tesoro nel Conte 2 (M5s/Pd), difende sul «Sole/24 Ore» il bonus come misura emergenziale dinanzi ad un drastico crollo del Pil nel pieno dell’attacco del Sars-Cov2. Tuttavia ne critica le proroghe che ne hanno evidenziato le criticità. Poi per evitare dure manovre di aggiustamento riconosce la validità della decisione del governo di bloccare il meccanismo dei crediti fiscali conseguenti al superbonus. Inevitabilmente la manovra governativa ha colpito categorie interessate e banche. L’esecutivo così ha mostrato una doverosa attenzione ai danni per il bilancio pubblico del superbonus medesimo. Va anche detto però che queste preoccupazioni per la finanza pubblica da parte della politica sono curiose in un Paese dove ogni anno fallisce l’aggiornamento del catasto ed il sistema tributario è ormai una dantesca selva oscura di regimi speciali. Comunque da apprezzare. Quanto alle reazioni contrarie, esse dimostrano che il superbonus è una medicina dagli effetti secondari pesanti. Difatti si è visto che togliere questa terapia di colpo al paziente provoca spasmi nocivi. Ma qual è la ratio del superbonus? Incentivare le migliorie in specie energetiche dei fabbricati a carico del pubblico (contribuenti) via detrazioni, sconti in fattura e cessione dei crediti fiscali così generati. L’idea era di trasformare gli oneri della ristrutturazione edilizia in una sorta di moneta fiscale (tale perché con essa si possono saldare i conti col fisco) aggiuntiva all’euro. 

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