L’EDITORIALE

Ripresa duratura i mercati ci credono

di Carlo Pelanda

I timori per la continuazione della ripresa sono dovuti alla diffusione rapida della variante Delta del Covid-19 per lo più tra i non vaccinati, che comporta il rischio di nuove chiusure, dall’aumento del costo delle materie prime e conseguente rischio di inflazione, dalla percezione - in America e nell’Eurozona - che si avvicini il termine delle politiche monetarie super-espansive. L’Italia, da parte sua, secondo gli studi di economisti riportati da Il Sole 24 Ore, grazie alla vittoria della Nazionale agli Europei di calcio potrebbe vedere un incremento del Pil pari a 12 miliardi di euro. Al momento i dati relativi all’impatto del rischio varianti sugli andamenti economici lo mostrano minimo, perché il mercato valuta che non comporti letalità e che sia contrastabile dalla vaccinazione. Pertanto il problema è la quantità di vaccinazioni. Le Banche centrali inizieranno restrizioni solo dopo segnali concreti di consolidamento della ripresa. In sintesi, è più probabile che la ripartenza continui, certamente in America ed Europa, e probabilmente nel resto del mondo. Una ricerca della Fondazione Edison ha rilevato che l’export italiano è terzo al mondo e secondo nell’Ue, ma verso il primo posto. Tuttavia, una parte rilevante della politica non considera l’Italia una potenza industriale mondiale e preferisce enfatizzarne i punti di crisi e l’assistenzialismo piuttosto che consolidare questa potenza stessa con leggi che facilitino la crescita e la riqualificazione dei lavoratori.

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