Il pericolo

Se si perde il senso del reale

di Davide Rossi

Appare ormai acclarato come la caduta del Muro di Berlino e la rottura dei due blocchi su cui il Mondo ha poggiato per tutto il secondo Novecento abbia riprodotto il consueto e tipico schema delle relazioni internazionali, in cui la mancanza di equilibri stabili o di riferimenti statuali può comportare lo scoppio di guerre e la degenerazione in tensioni conflittuali cui non si era più abituati. Rectius, cui l’Occidente non è più abituato. Le festività natalizie, da oltre un decennio, ormai accompagnano alla sbornia laica di cibo e parenti un’innumerevole ricezione di messaggi augurali di ogni tipo e fattura, seri e scherzosi, sacri e profani, lunghi o corti, scritti o vocali, personali o seriali. Una sterminata varietà di contenuti generalisti e genericisti, quasi ad appagare un consumismo sempre più imperante e una cultura che inesorabilmente tende ad appiattire invece che valorizzare le differenze. Sono argomenti complessi, al tempo stesso delicati, affrontarli significa rischiare di cadere nella retorica o, di contro, nel qualunquismo. Ha, ad esempio, scatenato polemiche la scorsa estate la realizzazione di un videogame dedicato proprio allo scontro bellico in atto tra Russia e Ucraina. Al di là delle divisioni politiche che poteva sottintendere, ciò che colpisce è l’assoluta incapacità della cultura occidentale a trasmettere alle nuove generazioni la realità di quanto accade, ormai per fortuna così lontana dalla crudeltà e dal terrore dei conflitti da rappresentarli, però, quasi fossero finti e da non saperli affrontare con consapevolezza. Le grandi civiltà cadono quando non sono più capaci di trovare appigli nelle proprie radici, quando si trasformano in modo talmente estremo da confondere il senso del reale, quando non sono più in grado di trasmettere il necessario senso di responsabilità su cui si deve basare una società civile. Se niente è più fatale dell’indifferenza, non si può non dimenticare come nella ciclicità dell’esistenza, ciò che è capitato può ricapitare e ciò che capita agli altri, capiterà anche a te. Un pungente giornalista statunitense soleva ripetere come oggi «tutti vogliono salvare la Terra, ma nessuno vuole aiutare la mamma a lavare i piatti». Dietro questa sottile ironia c’è molto da riflettere, se si intende traghettare nel terzo Millennio le tradizioni e i valori che l’Europa ha saputo lentamente costruire lungo il suo ricco passato: appare sempre più necessario valorizzare i cardini della libertà, del pluralismo e del rispetto senza incorrere in formalismi vuoti che caratterizzano declaratorie di principi che, sovente, si trasformano in una sorta di autoimplosione.

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