LE PROSPETTIVE

Se torna la pace tra gli Usa e l'Europa

di Carlo Pelanda

Ottima notizia: Joe Biden e Ursula von der Leyen hanno concordato la fine dei dazi come ritorsione reciproca e la creazione di un comitato per chiudere i contenziosi commerciali tra Stati Uniti ed Ue. I produttori di Grana Padano e di altri marchi italiani penalizzati da dazi statunitensi fino al 25% possono rivedere al rialzo i loro budget. Ma c’è di più: accelera la riconvergenza euro-americana rendendo credibile un trattato di libero scambio in tempi rapidi. Se fosse siglato, includendo la tutela dei marchi italiani alimentari contro le imitazioni, l’Italia avrebbe il maggior vantaggio in relazione alle altre nazioni europee. Tale fenomeno è già visibile a seguito dei trattati «zero dazi» tra Ue, Canada e Giappone. Dal 2013 al 2016, quando l’Amministrazione Obama propose all’Ue un accordo ambizioso, denominato «Ttip», la Francia pose ostacoli protezionistici e la Germania subì il ricatto di Cina e Russia - esclusi -: temevano che un blocco euro-americano li avrebbe depotenziati. Anche parte del settore agricolo italiano mostrò opposizioni temendo la non tutela dei marchi e invasioni. Probabilmente l’accordo tra Europa e Usa sarà semplificato come trattato doganale e lascerà fuori settori protetti per non complicarne l’approvazione. Il punto: è rilevante avviare un’evoluzione dell’alleanza atlantica unendo alla sicurezza comune (Nato) anche l’integrazione dei mercati. Il momento è favorevole perché l’America ha bisogno dell’Ue per limitare l’espansione della Cina. In tale contesto l’Italia ha rilevanza geopolitica.

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