L’IDEA DEL GOVERNO

Spinti a fare più figli per pagare meno tasse

di Federico Guiglia

Zero tasse per battere la crescita zero. È la «proposta politica» a cui il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, starebbe lavorando a beneficio delle famiglie con almeno due figli per contrastare il gravissimo processo di denatalità in Italia. Un processo che ha toccato il minimo storico dall’Unità, nel 1861, a oggi: meno di 7 neonati e più di 12 decessi ogni mille abitanti nell’anno appena trascorso. Nascite sotto la soglia delle 400 mila all’anno - mai accaduto - e 1,2 figli in media per coppia. Numeri che mettono in pericolo il naturale ricambio fra le generazioni. «L’Italia sta scomparendo», è il grido d’allarme lanciato soltanto pochi giorni fa anche dall’americano Elon Musk, considerato uno dei più visionari e influenti (nonché controversi) imprenditori di oggi. Secondo Massimo Bitonci, sottosegretario al ministero Imprese e made in Italy, tale misura «è assolutamente condivisibile». E rilancia spingendosi a quantificare: 10 mila euro di detrazione all’anno per figlio fino alla laurea e senza limiti di reddito. Ancora non si sa se il bonus-famiglie immaginato da Giorgetti agirà come detrazione o come taglio delle tasse patrimoniali o sul lavoro. Ma certo è che la mossa produce già due effetti. Il primo è testimoniare che il governo prende sul serio la crisi demografica e si prepara ad affrontarla con atti concreti per incentivare le nascite. Il secondo è all’interno della maggioranza: mostrare che la Lega (Giorgetti e Bitonci sono suoi esponenti) punta alla «politica del fare» per invertire la tendenza del declino.

Una mossa che rende ancora più evidente la presa di distanza dalla sorprendente uscita del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia). Il quale, proprio nell’intento di «incentivare le nascite», aveva detto che «non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica». Un concetto duramente attaccato dalle opposizioni («parole di suprematismo bianco» l’accusa di Ely Schlein, leader del Pd), contestato, appunto, dalla Lega («parole veramente brutte», secondo Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato) e che alla fine costringono Lollobrigida a tornare sul tema: «Un polverone mediatico, tutte le etnie sono degne di rispetto, compresa la nostra che intendiamo difendere». Ma è proprio la nozione di etnia ciò che risulta indigeribile, non certo il dovere del governo e del Parlamento di legiferare contro la crescita zero. Anche a colpi di niente tasse (si vedrà come) per chi fa almeno due figli.

Suggerimenti