iPhoto plana
su tablet
e iPhone

di Cesare Galla
FOTOGRAFIA DIGITALE. Nuove frontiere nell'elaborazione non professionale delle immagini. Funzioni aggiuntive anche per iCloud e nasce il Diario per internet
La schermata iniziale di iPhoto, con le varie funzioni di fotoritocco
La schermata iniziale di iPhoto, con le varie funzioni di fotoritocco
La schermata iniziale di iPhoto, con le varie funzioni di fotoritocco
La schermata iniziale di iPhoto, con le varie funzioni di fotoritocco

Correggere una fotografia – schiarire, scurire, aumentare il contrasto o diminuire la saturazione dei colori, mettere a punto l'esposizione, cancellare particolari o esaltarne altri – semplicemente passando uno o due dita sullo schermo. Esattamente nel punto che si vuole modificare. È il multi-touch, la nuova frontiera nel trattamento delle immagini nel mondo non professionale, è iPhoto che plana come App per iOS 5.1 negli iPhone e iPad.
KILLER APP. Non un terremoto, ma quasi. Una “killer App”, come si dice in gergo, che stabilisce nuovi standard e nel frattempo – si può facilmente prevedere – “vampirizza” almeno all'inizio l'amplissimo settore specifico. Il meccanismo ormai è ben noto, è quello del successo planetario del “sistema”: Apple alza l'asticella, i programmatori indipendenti accettano la sfida, l'offerta cresce di qualità e forza. Gli utilizzatori finali ringraziano.
iCLOUD. Il lancio di iPhoto per i device mobile (3,99 euro su Appstore) coincide con il rilascio di un importante aggiornamento dell'iOS, Appunto il 5.1, che fra l'altro ottimizza e amplia alcune caratteristiche del Photo Streaming attraverso iCloud. In precedenza, il trattamento delle immagini condivise con questo sistema era molto rigido, adesso è finalmente possibile cancellarle da qualsiasi device, computer, tablet o smartphone. Ed è quindi possibile gestire il flusso in maniera ottimale.
I normali utilizzatori di iPhoto sul Mac si troveranno a casa loro, gli altri fruiranno di una intuitività comunque spinta, agevolata da una grafica come sempre accattivante, che fa miracoli se si considerano i pochi, pochissimi pollici di schermo a disposizione. Sempre a disposizione l'aiuto contestuale, legato a quello che si sta facendo in quel momento. Dettagliato l'aiuto generale, che viene “pescato” via Internet.
IL DIARIO. Quanto alla struttura generale dell'Applicazione, resta la logica degli album, degli eventi e delle presentazioni, magari corredate di musica (e se è la vostra, creata con Garage Band, ancora meglio…), da costruire con il proprio materiale fotografico; nasce un nuovo modo di documentare le proprie esperienze, il Diario, destinato alla condivisione sul Web, a una “pubblicazione virtuale” che permette di raccontare in tempo quasi reale agli amici ad esempio un viaggio o un avvenimento familiare. In ogni circostanza, la geo-localizzazione delle foto scattate con iPhone e iPad fornisce un elemento in più per organizzare il lavoro.
I LIMITI. Quanto a condivisione, restano pochi limiti, il principale dei quali riguarda l'impossibilità di archiviare direttamente le foto su altri popolari servizi di “file hosting” nella “nuvola”, come ad esempio Dropbox. Il problema peraltro è facilmente aggirabile salvando le foto elaborate sul proprio “rullino” e poi andando a pescarle con la App specifica di Dropbox. Per il resto, in pochi tocchi si può condividere su Facebook, su Twitter, su Flickr; mandare ad iTunes, inviare per posta elettronica, trasmettere direttamente – se si è collegati alla stessa rete wireless - a un altro device con iPhoto installato e aperto (dal proprio iPad al proprio iPhone o viceversa, ad esempio).

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