Il rischio di affondamento sarà elevatissimo, ma almeno non ci sarà quello di restare incagliati nel fondale che ormai, dopo settimane di prelievi folli al servizio del mais e degli allevamenti, non è più così fondo. La pazza regata con le barche di cartone che sabato tornerà a far divertire partecipanti e pubblico in quel di Anfo potrebbe essere scelta come una allegoria di questa altrettanto pazza estate. Le imbarcazioni dalla vita lieve che verranno usate caleranno infatti in tanti casi inevitabilmente a picco, proprio come l’ecosistema ricco e complesso rappresentato dal lago d’Idro, prosciugato come il Chiese per le ragioni di un’economia che parla di cambiamento climatico ma non cambia per contenerlo. E andranno a picco come (almeno in parte) l’industria turistica locale, che perde attrattività se deve offrire un lago mignon che non sprizza vitalità. Almeno però, mentre il servizio di navigazione - altra risorsa turistica a rischio - deve fare i conti con le secche, i regatanti si divertiranno. Nonostante il surriscaldamento globale e la parabola discendente della natura. A questo punto, visto che comunque in tanti si bagneranno, speriamo che almeno le barche di cartone oltre alla follia portino anche un po’ di pioggia a rivitalizzare l’Eridio.