Castrezzato convive con il cemento inutile

La Leonessa
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Certo il mercato immobiliare non è forse tornato così fiorente come gli operatori vorrebbero far credere. Poi può anche essere che dopo il clamoroso boom della pandemia e degli «arresti domiciliari» di milioni di persone anche gli acquisti online, e quindi le successive consegne a domicilio, abbiano subìto qualche flessione. Sarà questo a spiegare come mai un nuovo, gigantesco polo logistico pronto e funzionante da mesi sia ancora una scatola vuota? Se lo chiedono sia Legambiente, sia il sindaco attuale di Castrezzato, che si è trovato il «mostro» in eredità dall’Amministrazione precedente. È però una domanda retorica, perché sia l’associazione, sia l’amministratore sanno che quei 200 mila metri quadrati di fertile campagna sono stati mangiati per effetto dell’investimento di un fondo. Così gli ennesimi luccicanti capannoni svettano, consumano e costano inutilmente, richiedendo da agosto luci accese, sorveglianza e pulizie, per ospitare il vuoto assoluto. Mentre l’Europa ci chiede di superare il consumo di suolo noi superiamo tutti o quasi in Europa nel ricorso al cemento. Inutile. Un edificante esempio di attuazione del concetto di transizione ecologica.

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