i treni all'idrogeno? Prima si liberi la linea

La Leonessa
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Il futuro, dicono, ci riserva convogli bellissimi e a impatto zero mossi dall’idrogeno prodotto sul posto da fonti rinnovabili. Lo scenario sarà quello della Valcamonica, ma prima bisognerà rimuovere il pezzo di treno «arenato» da tre settimane proprio su quella linea, ovviamente bloccata, destinata a diventare un inno alla modernità. Ce la faranno? Scherzi a parte, quello che sta succedendo dal primo dicembre a Cedegolo è la rappresentazione fisica di una scommessa persa: luoghi comuni, eccessivo amore per i motori e servizi forse non adeguati non hanno mai fatto decollare quella che potrebbe davvero essere una bellissima metropolitana tra Brescia e l’alta Valcamonica. Bellissima anche per gli scenari che attraversa e che nessuno, dalla superstrada e dalla vecchia viabilità di fondovalle, riesce a scorgere. E anche adesso che si tratterebbe di togliere di mezzo quella motrice deragliata e di ripartire, le lamiere sbilenche che sporgono da una galleria regalano spunti rassicuranti a chi preferisce stare in coda in macchina moltiplicando lo smog e la gastrite. Quella cosa di metallo immobile suona come vecchia e inutile mentre è potenzialmente modernissima. Peccato che chi dovrebbe farla sfrecciare oggi pensi all’idrogeno che (forse) verrà.

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