L'ampollla sacra del Po resusciterà il Chise

La Leonessa
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Il Chiese è morto? Viva il Chiese. Sul depuratore del Garda si dice tutto e il contrario di tutto. Il commissario-prefetto dopo aver dichiarato urbi et orbi che il fiume è un paziente terminale «vocato» a ricevere le acque depurate provenienti dalle fogne del Garda ha annunciato che proporrà a Cingolani un piano di risanamento del Chiese di caratura europea. A quale titolo, e soprattutto con quali risorse, è uno dei tanti misteri del... ministero alla Transizione ecologica. Ma ormai è difficile orientarsi: tutti parlano di scelte basate su progetti, che in verità sono semplici studi di fattibilità. Qualcuno propone di versare il 50% della tassa di soggiorno dei paesi del Garda a quelli del Chiese a titolo di risarcimento. Il gestore assicura che la condotta sublacuale è garantita fino al 2035, il partito «no Lonato» risponde che il disastro ecologico è imminente. Il M5S sulla questione si è eclissato, gli alti partiti si azzuffano in uno scaricabarile vergognoso, specie per chi siede al Governo. Ma il tempo degli alibi è finito: quando il decreto sarà convertito in legge i parlamentari bresciani dovranno uscire dal limbo dell’ambiguità, a partire dalla Lega. A meno che non si accodi al commissario e, tradendo il Po, prelevi l’acqua per l’ampolla sacra dei «lumbard» dal Chiese. A suo rischio e pericolo.

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