L'etica di Lumezzane non si smentisce mai

A Lumezzane, si sa, c’è gente pratica, concreta, credente e praticante di una religione che di comandamenti ne ha tre: lavorare, lavorare, lavorare. Ma attenzione: non a testa bassa, a testa alta, per guardare avanti e cogliere le opportunità in arrivo, per prendere di petto i problemi all’orizzonte. Con quell’etica metallurgica che sembra dura come l’acciaio delle pentole e dei rubinetti, ma che è in realtà lucente, duttile e malleabile come i metalli nella cui lavorazione sono maestri. Concreti e pratici davanti a tutto, anche al più inesorabile dei «problemi all’orizzonte»: la morte. Tal che il Comune, viste le proiezioni demografiche che prevedono abitanti in calo, un invecchiamento generalizzato e un drastico aumento dei decessi (anche la generazione del «baby boom», la più numerosa, arriverà un giorno alla fine dei suoi giorni) ha preso in mano il dossier dei cimiteri per arrivare preparati a quel domani in cui ci saranno più vecchi che giovani, e defunti più di tutti. C’è un piano in lavorazione per i cimiteri: più accessibilità per chi ha problemi motori (con gente sempre più anziana...) estumulazioni per fare spazio, ossari e cinerari (la cremazione costa meno). Bisogna arrivarci preparati e per questo lavorare, lavorare, lavorare. A testa alta, per guardare avanti.

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