L’ordinaria follia ai tempi del Covid 19

La Leonessa
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Uno si è barricato nei gabinetti di un treno in preda a una crisi di panico perchè credeva di essere contagiato. L’altro esasperato dalla fisiologica attesa per prenotare una visita medica, ha minacciato di estrarre la pistola e fare una strage. Scene di ordinaria follia ai tempi del Covid. Isteria platonica, ma pur sempre isteria al netto del lieto fine. L’«allergico» alle code non aveva nessuna pistola alla cintura e lo straniero rinchiuso nei bagni aveva solo la tampone-fobia. Episodi sono paradossali, ma che devono far riflettere. Perchè la centrifuga di informazioni contrastanti, il vortice di chiusure e riaperture, le liti da taverna di eminenti studiosi, il miraggio delle vaccinazioni e gli allucinogeni colori delle zone rosse, arancio e gialle possono minare l’equilibrio psichico delle persone più che la pandemia. Servirebbero coerenza, rigore e serietà che le istituzioni nazionali pre-Draghi hanno dimostrato di non avere a partire dal capriccio di voler riaprire le scuole, di concedere lo shopping a scacchiera, di governare con uno sguardo rivolto ai rapporti epidemiologici e altro ai sondaggi di gradimento degli elettori. Scene insomma di ordinaria follia ai tempi del Covid molto più inquietanti di quelle andate in scena ieri a Brescia.

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