La cantina allagata nella pianura riarsa

Parlare di allagamenti nell’anno della grande siccità sembra paradossale, eppure nella pianura bresciana riarsa da temperature africane e zero precipitazioni c’è chi fa i conti con uno scantinato magazzino in cui - lo spreco oltre al danno - a volte finisce l’oro blu destinato ai campi assetati. Non è uno degli innumerevoli casi di perdite di una rete acquedottistica: a fare danni è una roggia che passa da Castelcovati, che forse per «vendicarsi» di qualche episodio di inquinamento ogni tanto fa una visita al locale interrato di servizio di uno storico negozio di fiori. Dato che i titolari non coltivano il loto, e in compenso si ritrovano i locali tappezzati di muffe, non sono molto contenti delle periodiche intrusioni. Hanno ovviamente segnalato il problema, che a quanto pare è stato riconosciuto nella sua origine dai gestori del canale irriguo, ma, restando sempre nel campo del «pare», nessuno sembra in grado di trovare una soluzione che non sia quella - drastica - della chiusura per disperazione (e per danni) ipotizzata dalla gestione dell’esercizio commerciale. Cronache dell’assurdo: di certo in quella famiglia di fioristi nessuno in queste ore sta facendo la danza della pioggia per invocare un po’ di acqua dal cielo.

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