Lo storione insegna che il mondo cambia

Dagli storioni bianchi della Bassa bresciana abbiamo tanto da imparare: se l’acqua si fa torbida di qua, loro vanno a nuotare di là, dove è limpida, libera, prodiga di nutrimento e gravida di promesse. Si adattano a un mondo che cambia, guizzando verso orizzonti aperti. Pesci furbi, pragmatici, come adattabile è la loro spalmabile prole: il caviale, che sarebbe poi le uova dello storione. Chiuso per guerra (calda e fredda) il tradizionale mercato della Russia, che di caviale è storico produttore ma anche e soprattutto grande importatore(soprattutto di quello buono come il prodotto bresciano) gli allevatori di Calvisano virano verso Ovest, vanno a scoprire l’America, applicando all’uovo di storione il teorema dell’uovo di Colombo, e a farsi scoprire dall’America, mercato promettente e soprattutto aperto. Dovremo farla anche noi, e tante volte, la mossa dello storione, che è un po’ come il passo del giaguaro: felpato, sornione, molto tattico. Imparare ad adattarci, a diversificare le fonti, a scoprire e a farci scoprire da nuovi mercati: senza gas russo lo prenderemo dall’Algeria, senza ferro del Donbass lo chiederemo all’India e se la Russia non può comprare venderemo ad altri. Nell’attesa che passi la tempesta, sperando col cuore che passi, lo storione della Bassa ci indica la via.

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