Se le canne dei nipoti fumano, le nonne - La Leonessa

Per le nonne di una volta, quelle sempre cinte da monacali gonnelloni scuri, il massimo della trasgressione era distillare in casa il nocino o altri liquori clandestini da centellinare, nella loro crepuscolare dolcezza, tra una polka e una mazurka. Civetteria poca: la spilla d'oro matto, il foulard al collo, la tintura dei capelli azzurro turchino, quasi a prenotare con quel colore un posto in cielo, fra i cherubini, per l'imminente trapasso. E puntuali al mattino presto, farcita la gallina col più tradizionale empiöm, tiravano la sfoglia per fare i cannelloni. Le nonne di oggi invece, ecco, si fanno i cannoni. Cannelloni fumanti anche loro, ma non per desinare: se li fumano. Lo apprendiamo dalle cronache: quel 19enne beccato dalla polizia con l'hashish in piazzetta Boni custodiva alcune scorte in casa della nonna. La quale ha candidamente ammesso: lo procura per me, lo fumo io, mi fa passare l'artrite. E non sarà la sola. Perché i tempi cambiano, le nonne imbiancano e alcune sballano. Si rollano certe canne che Bob Marley in confronto è un boy scout. Del resto, se oggi hanno 60 o 70 anni, erano già signorine quando la vita di Vasco era ancora spericolata, quando al Typhoon si ballava la Afro. E se oggi, come le nonne di una volta, portano anche loro al collo un foulard, capaci che gli serva per scovolare il cilum.

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