Transizione ecologica dai canneti ai liquami

La Leonessa
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La transizione ecologica? A Moniga e a Manerba l’hanno presa sul serio, ma al contrario. Perché canneti, alberi e zone umide «transitano» dalla loro condizione di naturalità a quella di campi inondati di liquami; da spazi selvaggi o quasi si trasformano in giardini pubblici con tanto di pesci rossi nello stagno. Le altalene non ci sono ancora ma forse si stanno attrezzando. È trascorso un anno dal pesante sbancamento che ha visto la bellissima area umida delle Balosse, nel cuore delle morene gardesane, colpita dal taglio di splendidi ontani e dalla rimozione del canneto lungo il canale che alimenta la palude; ed è passata solo qualche settimana dal simile trattamento subito dal Büs de la Paül, altra area umida ricompresa (è una aggravante) nella Riserva naturale della Rocca di Manerba. Due autentici scempi segnalati ai carabinieri forestale la cui unica conseguenza, per ora, è stata l’indignazione di chi l’ambiente lo ama e lo vuole giustamente selvaggio. Nessun provvedimento di polizia o giudiziario, per ora, e anzi, a Moniga si parla di un probabile ulteriore attacco ai canneti, e a Manerba di altri lavori sul Büs che potrebbero danneggiarlo ancora. Che dire? Aspettiamo la transizione definitiva a cemento e asfalto...

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