Brioni e Sandrini «Oltre i bordi» del colonialismo

«Oltre i bordi» il film-documentario di Simone Brioni e Matteo Sandrini
«Oltre i bordi» il film-documentario di Simone Brioni e Matteo Sandrini
«Oltre i bordi» il film-documentario di Simone Brioni e Matteo Sandrini
«Oltre i bordi» il film-documentario di Simone Brioni e Matteo Sandrini

«Realizzare un film può essere un modo di riassemblare quelle memorie taciute e dimenticate, dando loro un diverso significato e mostrandone la complessità». Via libera dunque a un viaggio retrofuturibile «che inizia a Borgosatollo, prosegue nelle strade di Brescia che ancora celebrano il colonialismo, trasporta nel cuore dell’Africa orientale e poi indietro nel tempo, in un’epoca in cui si presumeva che i bianchi dovessero dominare il mondo». «Oltre i bordi» è il titolo del film-documentario diretto dai registi bresciani Simone Brioni e Matteo Sandrini e prodotto da 5e6 srl e Stony Brook University, che verrà presentato il 21 marzo a Milano nell’ambito della trentaduesima edizione del Festival del cinema africano. Il progetto affonda le radici nel pieno del 2020, quando Brioni – da oltre 8 anni negli Stati Uniti, dov’è professore associato all’Università di New York – rientra a Borgosatollo per un anno sabbatico: «Tornare nei luoghi della mia infanzia, dove sono cresciuto, ha significato anche fare nuove scoperte… Un mio lontano parente mi ha mostrato per caso una cassettina contenente 150 fotografie che un suo zio, Giulio Brioni, aveva scattato nell’Africa orientale italiana negli anni Trenta, documentando l’impresa coloniale per il regime fascista. Ironia della sorte, ero del tutto ignaro di questa storia, anche se studio da anni il colonialismo italiano e la sua eredità. Questa è stata la scintilla che ha innescato considerazioni più generali sullo sguardo imperiale, sulla sua costruzione dell’altro e dell’altrove. Ne ho parlato con un amico di sempre, il regista Matteo Sandrini appunto, e abbiamo deciso di raccontare questa storia insieme. Le tracce di quella storia famigliare sono diventate una storia collettiva che è ancora iscritta nelle strade, nelle piazze e nella memoria della nostra città». Tra interviste, memorie e intense testimonianze come quella della scrittrice italo somala Ubah Cristina Ali Farah, il progetto vuole «offrire una prospettiva personale e critica rispetto alla storia coloniale, come sottolinea anche la locandina del film, realizzata da Jane Yun». «Oltre i bordi» intende sottolineare «l’importante ruolo della fotografia non solo nel documentare l’impresa coloniale, ma anche nel plasmare il modo in cui gli europei hanno guardato l’Africa e hanno costruito visivamente le nozioni di identità e alterità… Un invito a guardare ‘oltre i bordi’, appunto, della fotografia coloniale stessa. E a riflettere sul modo in cui le tracce del passato danno forma al nostro presente».•. E.Zup. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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