IL CONCERTO

Brividi con Blanco: la prima a Brescia è una notte magica, che concede il il bis

di Vincenzo Spinoso
Davanti a 3.000 spettatori show da performer navigato per l’artista di casa
Mille volte Blanco: in piedi sul tavolo, sprofondato nella maxi poltrona, idolatrato dai fan

C’è qualcosa di paradossale ed estremo in un esordio al Fabrique prima ancora che al Gran Teatro Morato, nella sua città natale. Ma è tutta la carriera di Blanco, finora, a essere unica ed emblematica: il passaggio da Calvagese della Riviera a Sanremo è avvenuto in una manciata di mesi, per poi culminare in un tour completamente sold-out, che tocca finalmente Brescia con due date, ieri e stasera, che rimarranno nella storia. Perché Riccardo Fabbriconi è il ragazzo che ce l’ha fatta: nel mondo degli stream e degli ascolti, dei featuring a cascata e dei singoli al posto degli album, del successo nei numeri ancora prima che sul palco.

Brividi al Gran Teatro Morato

Ma il passaggio dalla cameretta al live, Blanco non l’ha sofferto, anzi: la prima delle due date bresciane ha messo in mostra un animale da palcoscenico, col torso nudo alla Anthony Kiedis e l’istinto di divorare il microfono di Chester Bennington, in una miscela che in qualche modo giustifica l’impatto che il ragazzotto bresciano sta avendo sul panorama musicale italiano. Il successo è condiviso, è vero, con mentori come Salmo, Sfera Ebbasta, Mahmood, il produttore Michelangelo, tutte solide spalle su cui poggiare per prendere slancio; ma la prova da solista Blanco l’ha superata a pieni voti: sono tutte farine del suo sacco «Mezz’ora al sole» e «Paraocchi», sfumature trap e urban rock con cui il cantautore sfonda sul palco col canonico quarto d’ora di ritardo utile per l’affluenza dei tremila spettatori.

Brividi, sorrisi, batticuori: la giornata d'attesa per Blanco e l'apertura dei cancelli

Blanco, come la sua scalata verso i vertici degli ascolti, va di fretta: il pubblico è già in delirio collettivo con «Figli di pu**ana» e «Sai cosa c’è», urlate all’unisono prima del saluto di Blanco alla sua città: «Mi era mancata Brescia…», sono state le prime parole in prosa di Riccardo, per la prima volta in città con un concerto. Il «Blu celeste tour» è una corsa folle che lascia indietro chiunque non regga i forsennati ritmi del campione di Sanremo, che sciorina le sue influenze tra il rock di «Pornografia», tutta batteria e power chords, e l’atmosfera urban di «David», dimostrando che certe tendenze musicali di buon gusto non passano mai.

Fan in attesa di Blanco /1

E se per lunghi tratti Blanco non sembra figlio della trap, genere tutto strafottenza, droghe e big money, da «Belladonna» tornano le urla sincopate tipiche del genere; senza che Riccardo dimentichi le proprie origini: «Mi siete mancati di brutto, raga, è un botto che sono giro. Grazie della magia», comunica Blanco con slang tipicamente riconducibile al luogo. La voce del cantante è sotto un unico «effetto»: quello dei binari dell’autotune, anche quando l’entrata in scena del fido Michelangelo al pianoforte prelude all’esecuzione di «Notti in bianco» e «Blu celeste», pezzo emotivo che allude alla scomparsa di un non meglio precisato affetto di Blanco.

Brividi, sorrisi, batticuori: la giornata d'attesa per Blanco e l'apertura dei cancelli

Emotivo e confidenziale, empatico quando invita sul palco cinque ragazze che vincono alla lotteria del venerdì e vivono minuti di estasi che non faranno dormir loro una notte tranquilla, Blanco esegue in combo con Michelangelo in versione chitarrista «Ruggine». Dalla cameretta di Riccardo, scenograficamente riprodotta sul palco dall’architetto Fabio Novembre, volano cuscini e messaggi d’affetto verso il pubblico bresciano, che si scatena sulla hit pubblicata con Sfera Ebbasta «Tu mi fai impazzire», sublimazione dell’amore doloroso e acerbo che solo un teenager può provare. Tra i punti di forza di Blanco, che poi sono gli elementi che attraggono pubblico di estrazione diversa, c’è l’assenza del machismo forzato della trap: ci sono anche la sensibilità di «Afrodite», del brano pubblicato con Salmo e DJ Mace «La canzone nostra», e dell’immancabile «Brividi», con lo spettro di Mahmood che aleggia in playback sul palco in attesa del concerto in programma a luglio, e Blanco che prova a sdoppiarsi per consegnare al pubblico bresciano le emozioni di Sanremo.

Fan in attesa di Blanco/2

Obiettivo centrato? Senza dubbio. Brescia ha il campione del momento, andiamone fieri a prescindere dai gusti. Stasera si replica: previsti nugoli di fan in pre-estasi pure oggi davanti al Gran Teatro Morato tra cori a perdifiato, risate e voglia di libertà. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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