Schermi & visioni

L’iPhone di Soderbergh, Frida e il Giappone punk

Unsane Steven
Soderbergh (2018)
Non è di sicuro un regista a cui piace vincere facile, Steven Soderbergh. Il signor «Erin Brockovich», che in carriera è stato capace di mettere la firma su titoli milionari alla «Ocean’s Eleven», è uno di quei cineasti che con il mezzo ha un rapporto complesso, tormentato, che si muove curioso e vorace tra possibilità e approcci diversissimi, entrando e uscendo da Hollywood senza l’ansia di rimanere tagliato fuori. Non molto tempo fa abbiamo speso parole d’elogio per il quasi ignorato «Kimi», thriller piccolo piccolo ma pieno zeppo di ottime idee; adesso tocca a Mubi rimettere in circolazione l’altrettanto snobbato «Unsane», presentato a Berlino nel 2018 e girato in una sola settimana usando un iPhone. Siamo sempre in zona thriller, ma con un taglio psichiatrico (più che psicologico) che rimanda a «Shock Corridor» di Sam Fuller. Voto: 7 pieno.

Estate 1993
Carla Simón (2017)
Si è discusso anche troppo, dopo l'edizione 2022 del Festival di Berlino, dell'Orso d'Oro andato ad «Alcarràs» («L'ultimo raccolto» il titolo in italiano) e della regista Carla Simón, la prima ad aggiudicarsi il premio con un film in cui si parla non lo spagnolo ma il catalano. In realtà già ai tempi di «Estiu 1993» la Simón aveva fatto capire che il rapporto strettissimo con la terra da cui viene - è nata, vive e lavora a Barcellona - era qualcosa di più di un dettaglio. Un attestato politico, anche se i suoi film di strettamente politico non hanno molto. In «Estate 1993», ad esempio, disponibile grazie a Mubi, la storia è quella di Frida, sei anni, rimasta orfana e costretta a riambientarsi nella famiglia dello zio. Una pellicola delicatissima, girata ad altezza di bambina, della quale segue i passi svelti e asciuga le calde lacrime. Voto: quasi 8.

Punk Samurai
Gakuryu Ishii (2018)
Piccolo spazio pubblicità. Riservato a quei pochi che ancora si ostinano a rivolgersi ai supporti fisici (una forma di resistenza in un'epoca che ormai si è arresa allo strapotere dello streaming di massa). L'idea di importare «Punk Samurai Slash Down», e di renderlo disponibile per il mercato europeo, è dell'inglese Third Window Films, una delle realtà più attente a quello che succede dalle parti di Tokyo. L'edizione in Blu-ray dell'opera più assurda del veterano Gakuryu Ishii, che si è fatto un nome negli anni Ottanta e Novanta come Sogo Ishii, il profeta del cyberpunk, è uno sfizio che vale la pena di togliersi. Se non altro per rendersi conto di fino a dove ci si spossa spingere lungo la strada dell'inconcepibile. La trama? Scimmie contro idioti. Voto? 10. Anzi, no: 1. Anzi, no: boh. Ma è bello sapere che qualcuno ha girato un film del genere.

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