Dal cinema alla musica un segno inconfondibile

Lo sguardo di Virna Lisi in uno scatto di Gianni Turillazzi
Lo sguardo di Virna Lisi in uno scatto di Gianni Turillazzi
Lo sguardo di Virna Lisi in uno scatto di Gianni Turillazzi
Lo sguardo di Virna Lisi in uno scatto di Gianni Turillazzi

Musica, cinema, letteratura: sono le coordinate di una vita intessuta, per davvero, dei fili policromi dell’arte. Turillazzi, attraverso la macchina fotografica, esplorò ognuno di questi mondi lasciando un segno indelebile. Fotografo ufficiale della casa discografica RCA, realizzò le copertine dei dischi di Lucio Dalla, Sergio Endrigo, Dalidà, Luigi Tenco, Patty Pravo, Bobby Solo ed altri; fotografo cinematografico, immortalò le scene de I pugni in tasca (Marco Bellocchio), Nerosubianco (Tinto Brass), Francesco d’Assisi (Liliana Cavani), per il quale recitò persino nel ruolo di Frate Rufino; e poi l’amore per la poesia e la prosa, esercitato attraverso i rapporti di amicizia con Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia. Tuttavia, neanche tale onnipresenza artistica ha potuto rendere celebre la sua figura: una notorietà di nicchia, quella del fotografo bresciano, sconosciuta ai più e custodita - per fortuna - dalla moglie Rosanna Frassoni Turillazzi, curatrice del sito web dedicato alla sua memoria: esso compone una preziosa antologia, facilmente consultabile, delle opere fotografiche realizzate dal marito lungo la sua luminosa carriera. C.Com. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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