DI EXTRALISCIO E BALERE PUNK

di Elia Zupelli
Riflettori puntati sul fenomeno Extraliscio:  il documentario di Elisabetta Sgarbi all’Arena del Centro
Riflettori puntati sul fenomeno Extraliscio: il documentario di Elisabetta Sgarbi all’Arena del Centro
Riflettori puntati sul fenomeno Extraliscio:  il documentario di Elisabetta Sgarbi all’Arena del Centro
Riflettori puntati sul fenomeno Extraliscio: il documentario di Elisabetta Sgarbi all’Arena del Centro

«Lo chiamano ballo liscio perché si balla strisciando i piedi sulla pista della balera. Ma quando mai! I piedi volano, saltellano, punta e tacco, audaci giravolte e imprevedibili figure, come in un film di Gene Kelly. Anzi meglio!». Evviva la Romagna, evviva il Sangiovese: sul maxi schermo dell’Arena del Centro, allestita in via Nino Bixio, irrompono con ebbrezza frizzantina e leggiadra grazia danzante gli Extraliscio con «Punk da balera», anche detto «il film che vi farà tornare a ballare fino alle luci dell’alba». Una manna dal cielo, in questi tempi barbari in cui proprio l’atto liberatorio e catartico del ballo continua a essere disciplina proibita, segregata. Verranno giorni migliori e che sia di buon auspicio, nel mentre tocca consolarsi con il docufilm di Elisabetta Sgarbi, presentato in anteprima l’anno scorso a Venezia e dedicato agli Extraliscio e alla radicatissima tradizione musicale romagnola, zona dell’empatia popolare «che non ha limiti di età, classi sociali o differenze etniche, ma lo scopo di portare ottimismo e allegria, seguendo il filone di una musica che nasce dalla tradizione italiana e che oggi ingloba generi provenienti da tutto il mondo». Dal Casadei Social Club al tripudio floreale del Festival di Sanremo, dove gli Extraliscio si sono esibiti insieme a Davide Toffolo durante l’ultima edizione, il documentario conferma il teorema e guarda più in là, focalizzando la struttura narrativa proprio attorno all’epica del gruppo nato nel 2014 dall’incontro tra Mirco Mariani e Moreno il Biondo, propiziato da Riccarda Casadei, figlia del totemico violinista Secondo, titolare delle edizioni musicali Casadei Sonora. Il primo, Mariani, è un polistrumentista e sperimentatore nato, sempre alla continua ricerca di un nuovo sound da esplorare e con cui arricchirsi. Il Biondo, invece, è noto per essere stato una delle figure di spicco dell’Orchestra Casadei durante gli anni ’90. Successivamente al duo si è unito anche Mauro Ferrara, che militava nella celebre Orchestra di Moreno Conficconi. Da lì, l’idea di innestare sulle radici della musica folcloristica romagnola nuovi suoni e nuovi arrangiamenti fino a creare un cortocircuito tra mondi e tra generazioni, capace di bucare la nebbia che in Emilia Romagna pesa sull’anima della gente e trova il principio di leggerezza di una regione sospesa tra nostalgia del passato e sperimentazioni elettriche. «Ne è scaturito un progetto giovane, bambino, innocente e curioso, per molti versi d'avanguardia», spiega Elisabetta Sgarbi, folgorata lungo la via di «Ciao Mare». «Mi piace questo loro essere giovani e vecchi, bambini e adulti, esperti ed esordienti. Io vivo così, esattamente così». Appuntamento alle 21, il film sarà replicato anche domani, stesso posto stessa ora; ingresso 5 euro (www.cipiesse-bs.it).•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti