Emanuele Severino, il tributo si celebrerà a Palazzo Loggia

di Gian Paolo Laffranchi

Il più grande filosofo del secolo scorso va ricordato come si deve. La sua eredità culturale non può essere dispersa. Così si spiega l’appuntamento con il «Trigesimo in ricordo del professor Emanuele Severino», organizzato da Ases e Comune di Brescia. Martedì 18 febbraio, nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, al Palazzo Municipale in piazza Loggia 1 si ritroveranno Emilio Del Bono (sindaco di Brescia), Ines Testoni (presidente di Ases), Anna Severino (vicepresidente di Ases), con Franco Anelli (rettore dell’Università Cattolica di Milano), Gian Mario Bandera (direttore del Centro Teatrale Bresciano), Ilario Bertoletti (direttore di Editrice Morcelliana), Roberto Calasso (direttore della casa editrice Adelphi), Paolo Corsini (senatore, storico), Giulio Goggi (vicepresidente Ases), Michele Lenoci (professore dell’Università Cattolica) e Maurizio Tira (rettore dell’Università Statale di Brescia) in un incontro pubblico dedicato alla figura di Severino, che lasciava questo mondo il 17 gennaio scorso. «FINO ALL’ULTIMO - ha detto Claudio Bragaglio, colonna del direttivo dell’Ases - abbiamo sperato che il professore potesse partecipare alle nostre prossime attività. Ne era l’ispiratore, oltre a ricoprire il ruolo di presidente onorario. Un dolore grande, la sua scomparsa. Una perdita enorme per la nostra città, e non solo». Firma storica di Bresciaoggi, studioso di valore mondiale, fra i bresciani più illustri di sempre, è stato omaggiato e pianto in tutta Italia e anche oltreconfine. Ines Testoni, docente di filosofia a Padova e presidente di Ases, ricorda che «negli ultimi tempi stava benissimo ed era lucidissimo. Lo entusiasmavano tutti i progetti che avevamo a lungo ipotizzato e discusso. Ma evidentemente sentiva che presto sarebbe accaduto qualcosa: durante la pianificazione del terzo congresso Ases mi disse "Non potrò partecipare, ma vi guarderò da un altro punto di osservazione!" Sapeva scherzare per minimizzare, ma mostrava sempre grande slancio per qualsiasi proposta fosse degna di essere portata avanti». Fra gli omaggi, spicca quelli che gli ha riservato il Centro Teatrale Bresciano, prima celebrando il suo novantesimo compleanno con l’Orestea di Eschilo, che Severino tradusse nel 1985 per Rizzoli, infine sottolineando «il paradosso della morte di un eccelso filosofo, che ha messo al centro del suo pensiero l’impossibilità della morte, di per sé un motivo di riflessione e approfondimento: evidenzia l’immortalità dello spirito dell’uomo. Imprescindibile pensatore, Emanuele Severino è eterno, continua a essere con noi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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