Il cuore libero di Rondelli Piccole perle di nostalgia

Cuore libero
Bobo Rondelli
Cuore libero Bobo Rondelli
Cuore libero
Bobo Rondelli
Cuore libero Bobo Rondelli

Ce n’erano tanti, una volta, di cortili come quello rievocato da Bobo Rondelli in «Sabrina»: piccolo, delizioso affresco di un’Italia che non c’è più, dove gli schermi degli smartphone ancora non si erano sostituiti alla partita di pallone pomeridiana, alla fretta di uscire dopo i compiti e la merenda, magari per poter rivedere quella bambina che faceva girare la testa a tutti. «Cuore libero», in uscita domani, è un po’ così: avvolto in una nube di nostalgia agrodolce per un tempo sfumato ormai in ricordi sempre più lontani, annebbiati dalla realtà di un presente involgarito in cui tutti percorriamo una «Strada a senso inutile». Il cantautore livornese, all’esordio negli anni ’80 con gli Ottavo Padiglione, attore per Roberta Torre e Paolo Virzì, protagonista di una lunga carriera solista passata anche per un riuscito omaggio al nume Piero Ciampi, sceglie a questo giro un tono elegiaco e confidenziale, tra Tenco e Paoli, privilegiando sonorità acustiche e il registro della ballad per un viaggio intimo e sentimentale tra i ricordi di una vita. Con tante piccole, emozionanti perle come «Babbo Apache» o la splendida «L’angelo e il lupo».• (Santeria)

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