A ROMA

Il gruppo Bnl Paribas salva il cinema Azzurro Scipioni del regista bresciano Silvano Agosti

di Sara Centenari
Un fotomontaggio con il regista bresciano Silvano Agosti e la sua "creatura" romana: il Cinema Azzurro Scipioni
Un fotomontaggio con il regista bresciano Silvano Agosti e la sua "creatura" romana: il Cinema Azzurro Scipioni
Un fotomontaggio con il regista bresciano Silvano Agosti e la sua "creatura" romana: il Cinema Azzurro Scipioni
Un fotomontaggio con il regista bresciano Silvano Agosti e la sua "creatura" romana: il Cinema Azzurro Scipioni

Quel cinema di Roma è un piccolo paradiso, come il suo «amico» bresciano di vicolo Lana. E così a difesa del Cinema Azzurro Scipioni di Silvano Agosti qualcosa si è mosso, stavolta. La sala infatti non chiuderà: la novità è che Bnl e la capogruppo Bnp Paribas intervengono per evitare la chiusura di questo luogo di riferimento per la tutela e la divulgazione del cinema d’autore. Una sala che deve il suo nome all'omaggio a un altro cineasta bresciano - Franco Piavoli - per il suo film «Il pianeta azzurro», che nonostante le lodi alla mostra di Venezia e il Nastro d'argento non veniva distribuito; la seconda parola del nome deriva dal luogo della sede, via degli Scipioni nella Capitale.

La proposta di partnership riguarda un arco di tempo di 5 anni. L’istituto di credito in una nota fa sapere che «in seguito alle difficoltà subite da tutte le sale cinematografiche italiane per via della pandemia Silvano Agosti, regista, sceneggiatore e fondatore del cinema Azzurro Scipioni, aveva considerato inevitabile la chiusura definitiva di questa "cattedrale" del cinema d’autore, che per 40 anni ha permesso agli artisti di incontrare il proprio pubblico».

La banca sosterrà una ristrutturazione conservativa dei locali che permetterà di rinnovare la sala e «aprire nuove prospettive di sviluppo». Jean-Laurent Bonnafé, ad Bnp Paribas, si è detto molto soddisfatto di «sostenere la continuità» della sala, che occupa un posto importante nella vita culturale romana ed è parte integrante della storia del grande cinema italiano. Sono convinto che il futuro della settima arte non sarà scritto senza i cinema».

La filosofia del suo ideatore verrà «rivalorizzata», garantisce il presidente di Bnl Luigi Abete. «La struttura  verrà completamente rinnovata nei prossimi mesi e Silvano proseguirà la direzione artistica - aggiunge il presidente della vivace realtà del Piccolo America di Roma, Valerio Carocci, che ringrazia a sua volta il gruppo bancario e We Love Cinema per gli interventi. «Chapeau! - esulta Carocci -. Roma rimarrà una città più bella!».

La scomparsa definitiva della «piccola storica sala blu» gestita da Silvano Agosti a Prati sembra dunque scongiurata. «Dalla sala sono passati tutti i grandi del cinema italiano, da Fellini ad Antonioni a Bertolucci» dice Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I Centro. «Era l’unica sala a Roma in cui poter rivedere i capolavori del cinema mondiale: costretta a chiudere i battenti qualche settimana fa a causa delle difficoltà per le chiusure imposte dall’emergenza Covid e per un affitto divenuto ormai insostenibile. L’intervento di gruppi privati per la conservazione dei beni comuni e del patrimonio culturale di questa città può rivelarsi determinante» conclude Alfonsi.

Sempre a proposito di Silvano Agosti, dal 7 aprile la piattaforma MioCinema cominciato dedicare spazio a una «personale» sulla sua opera di regista, con titoli come «N.P. Il segreto», «L’uomo proiettile», «Ora e sempre, riprendiamoci la vita», «La ragion pura».

Se Agosti non è ancora riuscito a far dichiarare dall'Unesco l'essere umano «patrimonio dell'umanità» (richiesta che ormai risale a 10 anni fa e che, nella sua apparente semplicità, racchiude un'incredibile forza poetica e un respiro politico degno di grande attenzione), per ora, almeno, l'obiettivo di tenere vivo l'«Azzurro Scipioni» è stato raggiunto. Ora ai bresciani - cittadini e istituzioni - non resta che trovare risorse e coraggio per far sì che anche Brescia dimostri di saper tutelare la visione dei capolavori del cinema d'autore. E questo anche in vista di traguardi importanti, come quello di Brescia capitale della cultura 2023 con Bergamo. Perché altrimenti tutti noi e le giovani generazioni ancor più, non li vedremo più da nessuna parte.

«Le persone qui possono vedere l'arte cinematografica. In modo da non frequentare solo i McDonald’s del cinema» ricordava tempo fa il regista a proposito dell'altra sua creazione, il Piccolo Cinema Paradiso di Brescia, al Carmine, in una traversa che unisce corso Garibaldi a via Capriolo. Ci sono, certo, dei posti che proiettano il cinema nuovo più interessante. Ma «è come se al Louvre ci fossero solo quadri di Picasso. Per capirli, però, bisogna conoscere anche Piero della Francesca e Caravaggio». E la sua replica, ogni volta, non fa una grinza.

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