Latteria, doppio Sipolo per il primo evento live

Il cantautore Alessandro Sipolo
Il cantautore Alessandro Sipolo
Il cantautore Alessandro Sipolo
Il cantautore Alessandro Sipolo

Prove generali di ripartenza: questa sera la Latteria Molloy riapre con Alessandro Sipolo, il primo a salire sul palco del locale di via Ducos dopo il lunghissimo lockdown. Due performance, alle 18 e alle 20 (sold out), ciascuna per soli 100 spettatori distanziati e con mascherina: così cambiano i live al tempo del Covid. Lo show di Sipolo inaugura la Summer Revolution, che fino a settembre unirà Molloy e Spazio Polaresco di Bergamo in un grande cartellone collettivo. Che effetto fa essere il primo? È un enorme piacere. Con la Latteria c’è da sempre un rapporto speciale, di amicizia, in diverse occasioni mi è stato chiesto di inaugurare stagioni e progetti particolari, per cui anche questa volta ho accettato senza riserve. Che dire? C’è tutta l’adrenalina e l’incertezza di una prima volta, ma è un rischio che ho accettato volentieri di correre anche per l’affetto che ho verso questo locale. Quanto le è mancato il palcoscenico? Tantissimo. Non mi esibivo da settembre, l’ultima finestra di libertà prima della rovinosa caduta nel secondo lockdown. Ho sempre avuto la fortuna di suonare moltissimo dal vivo, questo lungo periodo di fermo è stato pesantissimo, ma credo che in questo momento un esercizio necessario sia quello di non pensare troppo a quello che si è perso per evitare che prevalga lo sconforto. Vero, avevo tanti progetti ambiziosi in Italia e in Europa, il tour del mio disco si è interrotto a metà, ma con calma e pazienza cercherò di reimpostare tutto. Già comincia a muoversi qualcosa: il 26 sarò a Milano, ho date confermate a giugno in Francia. Ma mi fa piacere ripartire da Brescia, davanti al pubblico di casa, quello più fedele e affezionato. Cos’ha preparato per questo speciale debutto? Uno show particolare, «Questo Maggio», tarato sull’attuale situazione, una scaletta diversa per una fase diversa: i concerti saranno due, più brevi e per un numero ristretto di spettatori. Impossibile non tenerne conto. Fortuna che la capacità di adattamento è una delle migliori caratteristiche dell’essere umano. Proporrà anche brani nuovi? Ci saranno delle novità, brani nati dalle riflessioni indotte da questo periodo, segnati dalla voglia di guardare avanti ma con la consapevolezza che non si può far finta che non sia successo nulla. Insomma, «Questo Maggio» non sarà magari di rivolta ma speriamo che sia almeno di riforma. È possibile tornare a far musica dal vivo in sicurezza? Assolutamente sì. Sotto questo profilo mi ha fatto piacere constatare il rigore con il quale lo staff Molloy ha puntato a innalzare ai massimi livelli gli standard di tutela della salute di pubblico e lavoratori. Perché riaprire non solo si può ma è anche necessario per tornare a fare nostri quegli spazi di socialità e condivisione fondamentali nella vita di tutti. Torneremo mai a una dimensione pre-Covid? Da fruitore spero tanto di sì: i concerti per me si vivono insieme, ballando, pogando, abbracciandosi. Ma dal punto di vista dei lavoratori dello spettacolo spero che questa fase diventi l’occasione per dire che nemmeno prima andava tutto bene.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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