Brescia riparte con Bergamo È la «Summer revolution»

di /// gianpaolo.laffranchi@bresciaoggi.it
Paolo Benvegnù: cantautore già voce e chitarra degli Scisma
Paolo Benvegnù: cantautore già voce e chitarra degli Scisma
Paolo Benvegnù: cantautore già voce e chitarra degli Scisma
Paolo Benvegnù: cantautore già voce e chitarra degli Scisma

Il rock ma non solo, di oggi e di ieri. La musica ma non solo, fra cinema, teatro e reading. Brescia ma anche Bergamo: Casa Molloy con lo Spazio Polaresco. È la «Summer revolution»: una rivoluzione per davvero in un tempo come questo in cui sono svariati gli esempi di chi lascia; invece qui si raddoppia. Due città, due locali, due realtà che si fondono in qualcosa che è più di un semplice cartellone condiviso, per quanto nutrito (120 eventi): è un progetto che contempla una ripartenza della cultura a 360 gradi, che radica le sue proposte a un territorio ricco di arte come di etnogastronomia. L’operazione rilancio passa dalle scene come dalle sagre. In ogni caso è il coraggio a nutrire gli intenti, le idee. «È un motivo di grande gioia poter tornare dopo questo anno di resistenza vera e propria per il nostro settore, una lotta quotidiana per riuscire ad arginare i danni anche attraverso tanta sperimentazione sullo streaming. Ora è il momento di tornare dal vivo. Con emozione, con entusiasmo». Nelle parole del direttore artistico Luca Borsetti, il senso di una rinascita che fa rima con resilienza. I nomi in agenda sono tali da comporre un mosaico sgargiante: si va dai veterani Omar Pedrini e Paolo Benvegnù al nuovo pop di Venerus, passando per la comicità contemporanea di Luca Ravenna e per la biografia di Orietta Berti. C’è la ruvidezza di Giorgio Canali e Cristiano Godano, la malinconia di Riccardo Sinigallia e dei Tre Allegri Ragazzi Morti come la rabbia dei Melancholia, il talento senza tempo di Nada e la promettente gioventù delle Viadellironia. L’impegno coinvolgente di Alessandro Sipolo, La classe dei Calibro 35, l’energia dei Modena City Ramblers, l’originalità di Dutch Nazari & Max Collini... Troppi per elencarli tutti. Ma c’è, soprattutto, un’insopprimibile voglia di andare oltre il quieto vivere, in un periodo privo di certezze e con ben poche garanzie. A mente fredda è dura accettare il rischio che si sobbarcano i club oggi: i sold-out collezionati fin dalle prime prevendite attestano la voglia di cultura sopravvissuta alla pandemia. Ma la sopravvivenza di chi propone arte andrebbe aiutata da norme meno penalizzanti. Capienza ridotta, coprifuoco monacale: qualcosa il Governo potrebbe fare, fra un decreto e l’altro, per rendere la strada di questa ripartenza un po’ meno in salita.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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