I trasformismi di Arturo Brachetti tra «Matrix» e «La casa di carta»

di Elia Zupelli
Brachetti passerà dal sand painting ai raggi laser, tra analogico e digitale
Brachetti passerà dal sand painting ai raggi laser, tra analogico e digitale
Brachetti passerà dal sand painting ai raggi laser, tra analogico e digitale
Brachetti passerà dal sand painting ai raggi laser, tra analogico e digitale

Il suo ciuffo ribelle e picaresco si riconosce lontano un chilometro. Più difficile è invece riconoscerlo sul palco, date le sue funamboliche abilità di maestro internazionale del quick change, inserito nel Guinness dei primati come il più prolifico e veloce trasformista al mondo. Niente paura comunque: dopo il grande successo della scorsa primavera, l’occasione propizia per affilare lo sguardo e ammirarne da vicino ogni singola mossa si ripropone stasera sempre sul palco del Gran Teatro Morato, in città, dove Arturo Brachetti concederà il bis con il suo mirabolante «Solo. The Legend of Quick Change». Come l’artista stesso lo ha descritto, si tratta di «un varietà surrealista con una sorpresa ogni venti secondi…un mix di reale e immaginifico, verità e finzione, nel quale immergersi lasciando a casa la razionalità». Motivo per cui, secondo lo stesso Brachetti, «oggi più che mai il pubblico è tornato a entusiasmarsi a teatro e in particolare proprio per questo tipo di produzioni. Il Covid ha rattristato gli animi, il pubblico ha così riscoperto la voglia di sognare, di evadere e sfogarsi, ritrovando al contempo quel profondo bisogno di socializzare che fondamentalmente è un desiderio atavico dell’uomo. Ecco allora che mi sono immaginato come un Peter Pan 65enne che si trova a dover far pace con la sua ombra, la parte razionale della nostra vita, che ci sta accanto anche quando noi vogliamo continuare a volare: perché invecchiare è obbligatorio, mentre maturare è una scelta». Detto, fatto: oltre al sottofondo fiabesco-narrativo, protagonista dello spettacolo ancora una volta sarà proprio l’arte del trasformismo che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che nel frangente la fa da padrona con oltre sessanta nuovi personaggi, molti ideati appositamente per questo show, che si alterneranno in un vortice frenetico e incalzante. Contestualmente, Arturo Brachetti proporrà anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui è riconosciuto a livello internazionale: quindi grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie (trasformazioni con le falde dei cappelli), e sorprendenti novità come il sand painting e il magnetico raggio laser. «Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, tra analogico e digitale, permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori... sarà uno spettacolo visivo al 90%». Il trasformista aprirà le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie, dai personaggi dei telefilm celebri alle grandi icone della musica pop, passando per «Matrix» e «La casa di carta»; una casa senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventerà il sotto e le scale si scenderanno per salire. «Dentro ciascuno di noi esiste una casa come questa, dove ognuna delle stanze racconta un aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo limite è la fantasia - continua Brachetti -. È una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in cui conserviamo i sogni e i desideri». L’appuntamento di stasera è alle 21.15; biglietti, da 34 a 57 euro, ancora disponibili sui circuiti Ticketmaster, Ticketone e Fastickets (informazioni su zedlive.com). •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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