La morte di Marco Ferreri diventa un giallo

La grande abbuffata, film cult di Marco Ferreri
La grande abbuffata, film cult di Marco Ferreri
La grande abbuffata, film cult di Marco Ferreri
La grande abbuffata, film cult di Marco Ferreri

Dissacrante e anticonformista, in bilico tra l’ironico e il grottesco più estremo, Marco Ferreri ha diretto film originali e graffianti, che hanno provocato e fatto storia, talvolta persino con grandi incassi al botteghino come La Grande Abbuffata. È stato uno dei maestri del cinema italiano, ma a 20 anni dalla prematura scomparsa a 69 anni si può dire che sia stato dimenticato. Ora due film riportano il suo nome all’attenzione del pubblico.

Sono il documentario “La Lucida Follia di Marco Ferreri“, diretto da Anselma Dell’Olio, presentato all’ultima Mostra del cinema di Venezia e ora in sala distribuito da Istituto Luce Cinecittà e “I Love...Marco Ferreri“ di Pierfrancesco Campanella, in sala dal 30 novembre con Cinedea. Quest’ultimo ha costruito il film raccontando «una vera e propria uccisione, neanche tanto metaforica. Ho immaginato un misterioso detective, che si muove come un personaggio d’altri tempi, compie una inchiesta personale su questo ipotetico delitto». Attraverso l’analisi di alcune delle sue opere maggiormente significative, interviste ad esperti e studiosi, testimonianze di chi lo ha conosciuto e immagini di repertorio, il bizzarro investigatore arriva a individuare il colpevole: «quella società dei consumi che il regista ha sempre stigmatizzato, fin da tempi non sospetti».

La peculiarità di Ferreri consiste proprio nell’aver precorso i tempi: il suo essere geniale è quindi nella preveggenza di un futuro pieno di alienazione e di frustrazione. «I love Marco Ferreri», spiega l’autore, «vuole essere un’indagine postuma, tra reale e surreale, sui mutamenti sociali degli ultimi anni, attraverso l’occhio di un artista fuori dal coro».

Il film di Dell’Olio è un viaggio nel cosmo unico dell’autore, attraverso spezzoni di film spagnoli, italiani e francesi, tra cui El cochecito, La cagna, L’ultima donna, Dillinger è morto, La grande abbuffata, Chiedo Asilo, Ciao maschio, Storia di Piera, La donna scimmia. E le sue stesse testimonianze, le sue uscite spesso bollate come provocatorie perennemente accompagnato da censure, scandali, contestazioni, accuse velenose. E poi tra materiali d’epoca, backstage e ricordi i pareri di Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Philippe Noiret. Ci sono testimonianze nuove, offerte dai protagonisti che hanno dato il soffio della vita ai suoi personaggi.

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