«You Got Soul», il ritorno dei Typo Clan

di Claudio Andrizzi
Il duo Typo Clan è uscito di slancio dal periodo di quarantena
Il duo Typo Clan è uscito di slancio dal periodo di quarantena
Il duo Typo Clan è uscito di slancio dal periodo di quarantena
Il duo Typo Clan è uscito di slancio dal periodo di quarantena

L’estate 2020 riporta in scena i Typo Clan: il duo elettronico bresciano nato nel 2015 dall’iniziativa dei musicisti e producer Daniel Pasotti e Manuel Bonetti torna con un nuovo, travolgente singolo intitolato «You Got Soul», primo assaggio da un album in uscita a ottobre per Vulcano. «Il pezzo è nato molto tempo fa, ha almeno un anno e mezzo, lo abbiamo anche proposto live alcune volte nel 2019 - racconta Bonetti - Pensavamo fosse la canzone giusta per uscire finalmente da questo lungo periodo di stop: sabbiamo ripreso in mano le redini della nostra cosa, a breve saremo in studio per gli ultimi ritocchi all’album». Il periodo di lockdown è stato particolarmente proficuo per il Clan dal punto di vista creativo. «Io e Daniel viviamo nello stesso condominio, siamo vicini di casa, quindi la lunga quarantena si è trasformata nell’opportunità di dedicare più tempo alla musica e alla composizione. Nel disco nuovo ci saranno ben tre pezzi nati durante l’isolamento: siamo stati particolarmente produttivi». Ritmiche funky, svisate hip-hop, strizzate d’occhio neo soul, beat elettronici, gran senso del groove: quello dei Typo Clan è un sound di frontiera che ha già riscosso ampi consensi con l’album d’esordio «Standard Cream» del 2018 e l’Ep «Venice Pitch» un anno fa. «La missione sarebbe quella di far entrare questo tipo di sonorità anche in Italia: difficile riuscirci soprattutto per chi come noi canta in inglese, ma non impossibile, come dimostrano artisti come Venerus». IL TYPO CLAN canterà mai in italiano? «I testi li scrivo io e ci sto provando, ma non credo accadrà nell’immediato. Però con “You Got Soul” qualcosa è cambiato: il messaggio ha cominciato a prevalere sulla forma. Ho scritto quel testo come un flusso di coscienza alla fine di un’esperienza lavorativa negativa e frustrante. Non volevo raccontare la mia storia, più che altro esprimere un sentimento di rabbia verso un sistema intollerabile che ci chiede di essere competitivi a costo di calpestare gli altri». Sentimento sintetizzato nel contagioso ritornello. «Vero, il pezzo è costruito su una serie di strofe recitate piuttosto oscure, ma alla fine il senso di tutto quello che volevamo dire esplode in un ritornello in classico stile Typo Clan: tenetevi i vostri cazzo di soldi, noi abbiamo un’anima». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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