CALCIO

Feralpisalò giocherà a Piacenza: il Rigamonti resta solo una speranza

di Sergio Zanca
Scelto il Garilli, a 120 chilometri di distanza. La società sta cercando un accordo con Cellino per potersi poi trasferire a Mompiano
La grande gioia dei giocatori della Feralpisalò:  lo scorso 8 aprile i gardesani hanno scritto la pagina più importante della loro storia grazie alla conquista della promozione in Serie BIl Rigamonti a Mompiano: la Feralpisalò punta a trovare un accordo con Cellino per poter giocare a Brescia  le gare casalinghe della stagione 2023/24
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A Piacenza. È partita ieri, indirizzata alla Lega di serie B, l’indicazione dello stadio dove la Feralpisalò giocherà le prime gare casalinghe del prossimo campionato, con la speranza di trasferirsi il più rapidamente possibile al Rigamonti. Al momento la partenza avverrà al Leonardo Garilli, nella città emiliana, a 120 chilometri di distanza dal lago. Ma il presidente dei verdeblù, Giuseppe Pasini, confida di trovare un accordo col numero 1 del Brescia Calcio, Massimo Cellino, e di ottenere la disponibilità del Rigamonti, consentendo così ai tifosi di poter assistere alle partite interne a una distanza più accessibile. Martedì 20 giugno scadrà il termine per l’iscrizione.

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Lo stadio Garilli

Inaugurato nel 1969, dal ’97 l’impianto di Piacenza è intitolato all’ingegnere Garilli, artefice della tripla promozione del club dalla C2 alla A. Dotato di 21.668 posti a sedere, ha ospitato incontri delle Nazionali di calcio, rugby e football americano. Dopo avere vissuto il dramma (sportivo) della retrocessione in D, l’attuale presidente dei biancorossi Marco Polenghi ha dato il proprio assenso ad accogliere la Feralpisalò. Idem il sindaco Katia Tarasconi e gli amministratori comunali di centro sinistra, nonché il questore Ivo Morelli, responsabile dell’ordine pubblico. Decisivo il pacato comportamento dei sostenitori gardesani, che hanno sempre cercato di stringere amicizia con le tifoserie avversarie, e mai creato problemi.

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Una curiosità

Al Garilli, dove è cresciuto Simone Guerra, originario di San Nicolò, il paese dei fratelli Inzaghi, la Feralpisalò ha disputato 4 match, senza mai conoscere sconfitta. Due infatti le vittorie ottenute, e altrettanti pareggi: 2-2 nel febbraio ’12, ai tempi di Gianmarco Remondina (gol di Bracaletti e Tarana), 0-0 con la Pro nell’ottobre ’15, 2-0 nell’aprile ’22 (a segno Miracoli e Corrado), 2-0 lo scorso settembre (Di Molfetta, rigore di Pittarello). Chissà che il campo non porti bene, al debutto nella nuova categoria.

La Feralpisalò non è l'unico club a lasciare il proprio stadio

Altre squadre devono lasciare il loro stadio perché non a norma. Il Catanzaro, ad esempio, in attesa dell’esecuzione dei lavori del Ceravolo, si è orientato su Lecce, e tra le due località la distanza è di ben 400 chilometri. Stesso discorso per il Lecco, nel caso in cui domenica conquistasse la promozione a spese del Foggia. Scelta probabile: il Brianteo di Monza, a una quarantina di chilometri. Ricordiamo che in passato la Feralpisalò ha ospitato sia il Trento che il Südtirol, nel segno d’una collaborazione quanto mai apprezzata.

La situazione del Turina

Per quanto riguarda il progetto esecutivo del Lino Turina, verrà presentato in municipio nelle prossime ore. Per ottenere la deroga della Federazione, bisogna portare la capienza dagli attuali 2.364 spettatori ad almeno 3.500 (e, solo successivamente, a 5.500), e avere l’approvazione del sindaco Gianpiero Cipani e degli assessori entro il 30 giugno. Il restyling richiede ulteriori opere, come la nuova sala stampa, i servizi igienico sanitari, l’ampliamento degli spazi, il potenziamento dell’illuminazione, ecc. Nel prossimo consiglio comunale, mercoledì 21 giugno, si parlerà di rifiuti urbani, regolamento edilizio, orti sociali, ecc., ma non di stadio. L’argomento, che pure interessa notevolmente la gente, verrà esaminato soltanto in Giunta, che è l’organo decisionale.

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