IL CASO

La Feralpisalò giocherà in B nello stadio di Piacenza. "Rigamonti troppo oneroso"

di Sergio Zanca
Sarà il Garilli a ospitare i match interni dei gardesani. Il sindaco di Salò: "Richieste esorbitanti dal Brescia". Dal Comune nessun contributo finanziario ai lavori per il Turina ma sì all’estensione della convenzione

Non era stato inserito all’ordine del giorno, l’argomento stadio, ma in coda al Consiglio comunale dell’altra sera a Salò se n’è ugualmente parlato, perché tutti (e non solo i tifosi) vogliono sapere dove giocherà la squadra di calcio che ha appena conquistato un’inimmaginabile promozione in Serie B, scavalcando addirittura la formazione della città capoluogo. «Il 15 giugno scadono i termini per l’iscrizione al campionato - ha ricordato il sindaco Giampiero Cipani, rispondendo a una sollecitazione di Giovanni Ciato, di Futura, gruppo di minoranza -, e la Feralpisalò dovrà indicare quale impianto utilizzerà. Ebbene, andrà al Garilli di Piacenza, perché il Brescia Calcio intende concedere il Rigamonti a condizioni ritenute troppo onerose dal presidente Giuseppe Pasini».

Il Turina necessita di un notevole e oneroso restyling

Il Lino Turina ha una capienza di 2.364 spettatori, che dovrà essere portata a 3.500 (e successivamente a 5.500). Inoltre ha bisogno di un restyling sia interno (nuova sala stampa, servizi igienico sanitari, ampliamento degli spazi, potenziamento dell’illuminazione) che esterno (tornelli, videosorveglianza per il pubblico che accede, piazzale e quant’altro). Il progetto esecutivo verrà presentato in municipio nei prossimi giorni.

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Il Comune di Salò disponibile sugli interventi strutturali

«Noi - ha proseguito il sindaco - ci siamo messi a disposizione per sostenere gli interventi di natura strutturale richiesti per poter giocare in B. Abbiamo iniziato ad aggregarci alla Comunità Montana di Valle Sabbia per il servizio di vigilanza sulle manifestazioni pubbliche. Tale scelta consentirà di ottenere alcune autorizzazioni in loco, evitando di affidarsi alla Commissione provinciale in Prefettura. Ma non abbiamo intenzione di sborsare quattrini. Altre sono le priorità del nostro programma». Nessun contributo finanziario, insomma. «Siamo però disponibili a rimodulare la durata della convenzione con la Feralpisalò, che scade nel 2027 - ha aggiunto Cipani -. Per recuperare gli investimenti che la società verdeblù sosterrà, giusto allungare molto in avanti la nuova scadenza della convenzione».

Il "nodo" capienza

Il notiziario comunale diffuso in questi giorni nelle famiglie rammenta che, per l’aumento della capienza, non è possibile toccare la pista di atletica, «una delle poche a 8 corsie di classe A presente in Lombardia, riqualificata nel 2017 con una spesa di 334mila euro, finanziata per la metà dalla Regione con un contributo a fondo perduto». Di conseguenza, in un primo step, bisognerà allungare la tribuna attuale, andando a toccare la curva. E, in un momento successivo, trovare una soluzione che consenta ai numerosi ragazzi di continuare a praticare l’atletica. Qualche anno fa Salò ha ottenuto dall’Aces il riconoscimento di Città europea dello sport, riservato alle località con meno di 25mila abitanti. Adesso, dopo una verifica di tutte le strutture esistenti, è arrivato il certificato SQC, conferito dallo stesso organismo: corrisponde alle 3 stelle di bronzo. Ma il calcio è salito così in alto che lo stadio non è più a norma, e gli spettatori, per assistere alle partite della loro squadra, dovranno andare in Emilia.

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