Italia

Arriva il decreto lavoro: dal taglio al cuneo fiscale all’addio al Rdc. Ecco le novità

Il Consiglio dei ministri convocato simbolicamente per il primo maggio ha approvato il decreto lavoro.
Palazzo Chigi (Foto Archivio)
Palazzo Chigi (Foto Archivio)
Palazzo Chigi (Foto Archivio)
Palazzo Chigi (Foto Archivio)

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il decreto lavoro, finanziato dai 3,4 miliardi dello scostamento di bilancio approvato dal Parlamento insieme al Def, il Documento di economia e finanza.  La riunione, convocata simbolicamente nel giorno della Festa del Lavoro, mira ad aumentare il taglio sul cuneo fiscale per incrementare così gli stipendi netti. «Circa 4 miliardi di euro vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all'incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio». E' quanto spiega una nota del Mef. 

Critico il giudizio dei sindacati ai quali il testo è stato illustrato alla vigilia del via libera in un incontro a Palazzo Chigi. «Ho trovato non troppo rispettoso decidere di fare un Consiglio dei ministri il primo maggio. Pensare al lavoro, ai lavoratori, vuole dire mettere al centro il lavoro non un giorno all’anno, ma tutti i giorni». Lo rimarca il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco del primo maggio.

Al termine della riunione, non è stata prevista una conferenza stampa col premier e i ministri più interessati. La responsabile del Lavoro Marina Calderone si è fermata nel piazzale antistante Palazzo Chigi a rispondere alle domande dei cronisti.

Cosa prevede il testo prevede

  • l’esordio dell’Assegno di inclusione con l’addio al Reddito di cittadinanza dal 2024
  • il taglio del cuneo fiscale che sale di altri quattro punti per il periodo da luglio a novembre di quest’anno (raggiungendo i 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e i 7 punti fino a 25 mila).
  • fringe benefit (bonus aziendali non tassati, beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette) ma solo per i lavoratori con figli: il tetto sale a 3mila euro. 

Mef: aumenti fino a 100 euro mese da luglio a dicembre

«Lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L'aumento nella busta paga dei dipendenti viene stimato, nel periodo luglio-dicembre, fino a 100 euro mensili di media», conclude la nota.

«Investiamo su lavoratori e famiglie»

«Investiamo sui lavoratori e le famiglie. Abbassiamo le tasse fino a 7 punti per i redditi più bassi: è un aiuto reale contro il carovita e la risposta concreta alle chiacchiere. Entrano in vigore anche ulteriori benefici per i lavoratori che hanno figli. Continuiamo sulla strada responsabile della crescita concentrandoci sulle emergenze sociali». Lo afferma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei ministri.

Su proposta di Giorgetti, il Cdm ha approvato un decreto legge che prevede, tra l'altro, il taglio di ulteriori 4 punti del cuneo fiscale e contributivo e fringe benefit esentasse fino a 3mila euro per i dipendenti con figli.

Riforma reddito cittadinanza e incentivi all'assunzione

Con il provvedimento è stato inoltre approvato dal governo un pacchetto di misure per il lavoro che attivano la riforma del reddito di cittadinanza e incentivano all'assunzione. Nei provvedimenti varati dal governo «è prevista una misura di attivazione al lavoro in cui l'elemento importante è che chi vuole intraprendere il percorso lo deve fare manifestando la sua volontà e dando una manifestazione di attivazione importante. Chi sarà inserito nei percorsi di formazione avrà un sostegno per la durata del percorso di formazione o una possibilità di fare il servizio civile», la ministra del Lavoro, Marina Calderone, al termine del Cdm.

Confermata la definitiva scomparsa del Reddito di cittadinanza dal prossimo anno e l'arrivo dal prossimo anno dell'Assegno di inclusione per una spesa complessiva calcolata in 5,4 miliardi di euro nel 2024.

Mentre il cosiddetto Strumento di attivazione al lavoro, che partirà dal prossimo primo settembre, costerà 276 milioni nel quest'anno e 2,1 miliardi il prossimo.

Contratti a termine

Per quanto riguarda i «contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete nella norma perché l'obiettivo non era certo quello di rendere più precario l'utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l'interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative», ha detto la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone al termine del Cdm.

 

Suggerimenti