l'interrogatorio

Delitto Yana Malaiko, parla Dumitru: «Sì, l'ho colpita ma non volevo ucciderla»

di Redazione web
Il 33enne ha ammesso l'aggressione parlando per la prima volta durante il terzo incontro in carcere. Nega la volontà dell'omicidio
Carnefice e vittima: Dumitru e Yana
Carnefice e vittima: Dumitru e Yana
Carnefice e vittima: Dumitru e Yana
Carnefice e vittima: Dumitru e Yana

Stratan Dumitru ha ammesso la propria responsabilità nella morte di Yana Malaiko la notte del 20 gennaio, ma ha negato di averlo fatto intenzionalmente. Dopo essersi chiuso per settimane nel silenzio, il 33enne moldavo rinchiuso nel carcere di Mantova, ha finalmente parlato. E lo ha fatto alle 15.30 dell'8 marzo. A comunicarlo è la Procura della Repubblica di Mantova che spiega di averlo fatto  «a seguito di istanza di interrogatorio avanzata dallo stesso indagato che sino a ieri si era avvalso della facoltà di non rispondere nei precedenti interrogatori, in relazione ai delitti contestati nella fase delle indagini preliminari dalla Pubblica Accusa di omicidio doloso di Yana Malaiko aggravato dalla premeditazione e dal fatto di aver agito nei confronti di una persona con cui vi era stata una relazione affettiva». Dumitru è accusato anche di   occultamento di cadavere  con l’aggravante di aver commesso il fatto per assicurarsi l’impunità del delitto di omicidio.

Dumitru ha ammesso di aver causato il decesso di Yana, ma non intenzionalmente

L’indagato,  alla presenza dei suoi difensori e «nel corso di interrogatorio video registrato condotto dalla Procura e alla presenza anche dei Carabinieri del Roniv di Mantova che coadiuvavano la Procura nell’incombente», si legge nel comunicato della Procura di Mantova,  «ha fornito la sua versione sui delitti di cui è accusato e per i quali è tuttora in custodia cautelare in carcere. L’indagato ha ammesso di aver cagionato il decesso di Yana Malaiko la notte del 20 gennaio 2023 presso la abitazione in cui si trovava Yana negandone peraltro la intenzionalità affermando di aver colpito con la mano una volta sola la ragazza allo sterno per allontanarla in un momento in cui erano vicini e senza rendersi conto nell’immediatezza delle conseguenze del colpo inferto in quanto aveva si era spostato in altra stanza»

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Indagini e accertamenti ancora in corso

«In ordine all’occultamento del cadavere - continua la Procura -  non ha fornito dettagli dicendo che non ricordava esattamente quanto accaduto dopo e riferendo elementi frammentari. La Procura ha contestato all’indagato, a seguito di tale versione dei fatti, le risultanze investigative sinora raccolte agli atti e che appaiono confliggenti con quanto dichiarato dallo stesso ma l’indagato ha ribadito la propria versione dei fatti. Sono tuttora in corso investigazioni e accertamenti di carattere tecnico per ricostruire ogni aspetto dei delitti contestati nella fase delle indagini preliminari dalla Procura di Mantova».

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