le reazioni

Striscione contro la Resistenza al Mantegna, Valditara: «Condanno ogni provocazione di stampo fascista»

di Redazione web
Il ministro dell'Istruzione ha preso posizione contro la provocazione del movimento di estrema destra al convegno organizzato dall'Anpi all'istituto scolastico di Brescia. Reazioni anche dai Giovani Democratici e Cgil
Lo striscione apparso fuori dal Mantegna di Brescia
Lo striscione apparso fuori dal Mantegna di Brescia
Lo striscione apparso fuori dal Mantegna di Brescia
Lo striscione apparso fuori dal Mantegna di Brescia

Ha innescato un'inevitabile sequela di reazioni l'affissione, fuori dall’Istituto Mantegna di Brescia, dello striscione a firma del Blocco studentesco, movimento d'ispirazione neofascista, nato all'interno di Casa Pound. Nel primo pomeriggio di oggi, 10 marzo, è arrivata anche l'attesa - e sollecitata - dichiarazione del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che dichiara: «Condanno ogni provocazione di stampo fascista». Apparsa nottetempo, prima che prendesse il via il Convegno annuale della Commissione scuola ANPI «Dolores Abbiati», rivolto a studenti e insegnanti degli Istituti secondari di 2° grado della città e della provincia di Brescia dal titolo “Dalla scuola uno sguardo internazionale su memoria, democrazia e antifascismo”, la scritta contro la Resistenza è stata definita da Giuseppe Bonelli, dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale una «intimidazione e volgare vilipendio delle radici antifasciste della nostra Repubblica». 

La dichiarazione del ministro Valditara

«Con riguardo ai fatti di Brescia, osservo che la nostra Costituzione è democratica e antifascista. Io onoro la nostra Costituzione. Ogni provocazione di stampo antidemocratico o di stampo fascista trova ora e troverà sempre da me una netta condanna ai fatti».  

 

La provocazione del gruppo di estrema destra

«La Resistenza è una cagata pazzesca!», recita lo striscione. «A quasi ottanta anni dall’inizio della guerra civile, invece che cercare una pacificazione, vengono ancora diffuse falsità sul conflitto fratricida che coinvolse la nostra Nazione» scrive inoltre  il movimento di destra. «I partigiani - prosegue la nota pubblicata dall'Ansa - furono i complici della strage degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia e che ancora esaltano Tito, il mandante della persecuzione dei nostri connazionali. È inammissibile - conclude la nota- che i fondi pubblici vengano spesi per foraggiare un’associazione divisiva e ideologica come l’Anpi, che non ha più alcuna motivazione per esistere, invece che investire sulla sicurezza delle strutture scolastiche, sulla mancanza di personale o sul sostegno economico alle famiglie in difficoltà, oltre che per molte altre problematiche che affliggono il sistema scolastico italiano».

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La risposta dei Giovani Democratici di Brescia

Una «striscione vergognoso» quello esposto al Mantegna. «I  giovani non si piegano alle infamie fasciste». Uno  striscione, scrivono i Giovani Democratici in un comunicato,  «che già nel suo contenuto, circolato poi attraverso i media, dimostra come questa associazione non esista per null’altro che non sia la mera provocazione. La successiva nota emessa dal Blocco per mezzo stampa è accompagnata da una serie di fantasie storiografiche sulle quali chiunque non abbia tempo da perdere in ridicolaggini non può che stendere un velo pietoso».

«L’inconsistenza dei “ragionamenti” di questi individui non deve far pensare che si tratti solo di gruppuscoli di ragazzi che giocano a fare i neofascisti. Tanto quanto sono evidenti l’inadeguatezza della loro preparazione storica e la totale carenza di valori repubblicani, tanto è evidente la deriva intimidatoria e violenta delle loro azioni», dichiara Paolo Apostoli, segretario provinciale dei Giovani Democratici.

«Se quindi da una parte la nota da loro diffusa, che sproloquia tra la lotta di Liberazione nazionale e le vicende istriane, non può che essere accolta con commiserazione, dall’altra parte le loro attività vanno contrastate con attenzione e con determinazione nel difendere la nostra giovane Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza partigiana e dal sacrificio di molte e molti nostri coetanei», conclude Apostoli.

I Giovani Democratici della provincia di Brescia «esprimono sincera solidarietà all’ANPI e agli organizzatori del convegno, e insieme a tutti i giovani convinti del valore profondo di una Italia repubblicana ed antifascista, respingono con forza questi reiterati tentativi di falsificare la verità storica della Resistenza italiana attraverso la violenza e la paura. Il sedicente Blocco non si faccia alcuna illusione nel credere che il tessuto democratico italiano sia molle o fragile - è anzi sempre, e sempre rimarrà anche attraverso le nuove generazioni, compatto e deciso nel difendere l’Italia della Costituzione e delle libertà che chi dovette prendere le armi contro il fascismo ci ha consegnato».

Il precedente all'Itis Castelli

Nel giorni scorsi uno striscione, sempre a firma del Blocco Studentesco, era apparso fuori dall'Itis Castelli di Brescia con parole rivolte a preside e professori dopo "la minaccia di ripercussioni legali verso i militanti colpevoli di aver portato volantini dentro l'istituto".

Cgil Brescia: «Gli urlati richiami al passato, così come le offese ai partigiani sono il frutto di un’ignoranza che oggi non ha giustificazione»

«Le provocazioni che hanno investito in questi giorni la scuola bresciana attraverso l’esposizione di striscioni ai cancelli e la produzione di comunicati accompagnatori inequivocabilmente fascisti rinnovano per gli insegnanti, gli studenti, per l’insieme della società civile, l’obbligo ed il dovere della Conoscenza. Un obbligo che per la città di Brescia è ancor più stringente poiché da gesti di quella natura maturò un clima che risolse con una bomba la discussione e il contrasto civile che nel 1974 si sviluppava nella società»  scrivono Antonella Poli - FLC CGIL Brescia, Massimiliano De Conca - FLC CGIL Lombardia e Francesco Bertoli - CGIL Brescia in un comunicato stampa.

«Gli urlati richiami al passato, così come le offese ai partigiani sono il frutto di un’ignoranza che oggi non ha giustificazione. Il tempo trascorso dai tragici fatti che hanno caratterizzato il ventennio fascista fin dal suo violento insediamento dovrebbero consentire a tutti di comprendere il vuoto civile che allora si produsse grazie ad una propaganda pervasiva tipica delle dittature. È possibile, doveroso, dunque, smontare il lascito culturale di “italiani brava gente” che qualcuno ancor oggi pensa di poter riproporre, dimentico, costui, delle guerre coloniali di aggressione in Africa, in Albania, con l’uso di gas, torture, stragi, della repressione dei dissidenti interni, delle organizzazioni sociali di qualsiasi natura, delle leggi razziali promulgate ben prima della soluzione finale nazista, della scelta della guerra come atto di affermazione della propria nazionalità, di una ricercata grandezza patria.

Il sacrificio di coloro che a tale mortifera condizione si opposero e che nel contempo proponevano una democrazia repubblicana immaginata insieme con una possibile convivenza internazionale viene dileggiato nell’unico modo utilizzato ora come allora, nell’ombra, costruendo trame di violenza che si traducono in vili aggressioni squadriste. La scuola in ogni sua componente, luogo di privilegio assoluto per costruire cittadinanza attiva, nella quale il dovere della conoscenza si coniuga con l’impegno e la partecipazione, riconosce in questo gesto la stessa violenza che in altri contesti si traduce nell’avvelenamento delle studentesse che non si vogliono far frequentare, nella chiusura delle scuole, nel voler imporre contenuti cari ai regimi che in quei paesi governano. Per queste ragioni agisce il proprio antifascismo, opera cioè contrastando scelte che vogliono confondere, annacquando verità storiche relative alle responsabilità di coloro che in quegli anni tragici ci avevano consegnati fantocci al nazismo. Non ci sarà per questo l’oblio della generazione dei testimoni, ci faremo noi tutti testimoni, cittadini che curano la memoria della nostra sapiente democrazia.

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