il progetto

Api, sentinelle ecologiche: una "stazione di monitoraggio" nell’ex discarica Pianera di Castegnato

di Cinzia Reboni
Gli inquinanti si possono misurare da miele, cera salute e mortalità degli insetti come una efficace centralina vivente

L'ex discarica Pianera di Castegnato è sede del progetto di riforestazione delle arnie destinate alle api «sentinelle» dell'inquinamento e dei monitoraggi in corso messo a punto dal Comune con Ats Brescia e col supporto tecnico dell'Istituto Zooprofilattico, per procedere con un'attività sperimentale attraverso l'analisi sulle api e sui prodotti degli alveari nel Sin Caffaro.

Il "compito" delle api

Le «custodi dell'ambiente» hanno il compito di rilevare la presenza di Pcb e diossine nel miele, primo prodotto in cui possono accumularsi le sostanze tossiche, mentre sarà possibile valutare i livelli di inquinamento a lungo termine nella cera, che per la sua natura lipidica può trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.

Piccole sentinelle

L’impiego delle api nel sistema di controllo ambientale è pratica consolidata per le caratteristiche di semplicità gestionale, economicità e maggior efficacia di rilevazione rispetto ad altri metodi. Le api infatti sono in grado di svelare la salute dell’ambiente per un raggio fino a 3 chilometri e sono ottimi indicatori biologici, perché segnalano il danno dell'ambiente in cui vivono attraverso due segnali: l'alta mortalità nel caso di insetticidi e attraverso i residui che si possono riscontrare nei loro corpi, o nei prodotti dell'alveare, nel caso di agrofarmaci poco tossici e di altri agenti inquinanti come i metalli pesanti e i radionuclidi.

Il progetto

Sull'area dell'ex discarica Pianera (circa 47 mila metri quadrati) recentemente sottoposta ad interventi di messa in sicurezza permanente attraverso la posa di un capping vegetale, coperto da un bosco do 6 mila essenze vegetali, è stata installata lo scorso anno la «stazione di monitoraggio».

Gli alveari vengono gestiti dall'apicoltore Daniele Della Torre, che ha il compito di effettuare i sopralluoghi necessari e provvede alla raccolta di dati sullo stato delle famiglie, mentre il prelievo dei campioni di cera, miele e polline dai favi del nido viene eseguito da Ats in accordo con il reparto chimico dell’Izsler. 

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