INTERVISTA DELLA DOMENICA

«Io da TikTok a Sanremo Il sogno? Condurre il Festival»

Palazzo Loggia, sala consiliare, momento di relax durante la serata-evento che lancia Brescia Capitale della Cultura. Mattia Stanga, web star da 3 milioni di follower su TikTok, si racconta mentre Andrea Caracciolo, il bomber della Leonessa per eccellenza, siede ad ascoltare. «Il compagno di mia zia è Possanzini», dice Mattia evocando l’ex gemello del gol dell’Airone che intanto scherza chiedendo a Marco Zambelli, altro storico capitano biancazzurro, di andare a prendere da bere: «È più giovane di me, nel calcio usa così». Sorride Caracciolo, sorride Zambelli e sorride Stanga: «Vi ammiro, per il calcio io sono negato». «Ma tu sai fare le storie su instagram: ci insegni? Noi vogliamo farne una simpatica ma siamo scarsi», gli chiedono gli ex calciatori. Mattia coglie l’occasione al volo per strappare la risata: «Avete già la soluzione! Dite proprio questo: scusateci, non siamo capaci di fare questa story ma abbiamo altre qualità». L’aneddoto, assai recente, indirettamente svela il segreto del successo di Mattia Stanga: prendere un problema, «una paranoia», ed esorcizzare il tutto semplicemente fotografandolo, raccontando la quotidianità che è sempre più buffa della finzione ed è una dimensione in cui tutti - ma proprio tutti - si riconoscono.

Per tutti sta per cominciare la settimana di Sanremo e lei non mancherà. Cosa farà?
L’idea è quella di coinvolgere i più giovani.

Per avvicinare le nuove generazioni ai marchi che collaboreranno con il Festival della canzone?
Sì. One Shot Group, specializzato in talent management, ha voluto inviarmi insieme ad altri due content creator, Elisa Maino e Jody Cecchetto, come ambasciatore di Pandora, sponsor ufficiale del Festival. Noi tre con le nostre storie sui social promuoviamo la nostra lega aperta a tutti su «Fantasanremo».

Sarà anche ospite di VeraLab, beauty e skincare partner del Festival, al fianco di un’altra bresciana famosa, l’Estetista Cinica Cristina Fogazzi.
Accoglieremo e premieremo le vincitrici del concorso «VeraLab ti porta a Sanremo».

Ha sempre detto di amare il Festival: emozionato?
Certo, anche perché vivo tutto questo con l’adrenalina di chi un giorno vorrebbe condurlo, il Festival. Sanremo è il mio grande sogno da sempre.

Ama la musica?
Non sono portato ma sì, assolutamente. Ascolto di tutto, classica e italiana, il rap di Missy Elliott ma anche techno e reggaeton. Adoro Ambra e sono felice di averla conosciuta sul palco di piazza Loggia per l’evento di Brescia Capitale. Ho tifato Blanco l’anno scorso, le sue canzoni sono molto attuali e speravo vincesse come poi ha fatto.

Quest’anno per chi tiferà?
Mr. Rain, altro bresciano.

Leonessa nel cuore, come dimostra anche il ruolo di «ambassador» per «A taste of Brescia».
Abbiamo realizzato 4 video di promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio.

Da Iginio Massari alla Trattoria Porteri, dall’Osteria Bianchi al Pusterla.
Una gioia poter valorizzare la nostra città e la bellezza del centro storico, dalle piazze al Castello passando per via Musei.

Innamorato di Brescia, anche se ormai è dappertutto: è stato alla fashion week di Parigi come a quella di Milano, all’Eurovision di Torino come all’Oktoberfest di Monaco.
Mi piace viaggiare, ma le mie radici sono qui. Sono nato a Brescia nel 1998, vivendo prima a Castenedolo poi a Borgosatollo. Ho frequentato il liceo scientifico Leonardo.

Materie preferite?
Italiano, matematica, letteratura. Tornassi indietro farei il linguistico: esprimermi è la cosa che m’interessa di più. Sono un grande chiacchierone.

Altre attitudini?
Ho sempre amato ballare, soprattutto hip hop. Mia madre Elisa voleva farmi fare sport, ma fra i pali della porta durante le partite mi mettevo a fare la ruota. «Matti, ti porto a ballare», mi disse mia mamma che se ne è sempre fregata dei pregiudizi. Io non ero insicuro ma timido, mi davano fastidio i pareri degli altri. Devo ringraziare mia madre, che mi ha sempre incoraggiato. Ho ballato fino alla pandemia.

Voleva fare il ballerino?
Sì, ma a un certo punto ho capito che non era la mia strada. Ho sempre voluto comunicare a modo mio, ma non sapevo come fare fino a quando mi è venuta l’idea dei video comici. 

I Pov, Point Of View: punti di vista per il buon umore, imitazioni diventate presto virali.
Non mi pareva interessante raccontare le mie giornate a mo' di diario, volevo fare qualcosa di divertente. Mi sono ispirato a mia madre, ho iniziato a imitare lei e le mie professoresse, pensando che si potessero riconoscere qui come a Taranto.

Così è successo.
Mamme e nonne mi mandano a chiedere foto e video. «Mi saluti mia zia Santina? Ha 87 anni». Questo mi rende felice.

Negli ultimi mesi è stato un vulcano: dal podcast da 60 episodi «Sei Stanga?», in cui si è raccontato mettendosi in relazione ai problemi dei suoi coetanei, all'uscita imminente nelle librerie di «Chiedi! Io mai Stanga di rispondere». Prossimo passo?
I passi vanno calibrati bene per non bruciare le tappe, ma bisogna sempre crescere. Mi è sempre piaciuto il cinema......

Ed è più comico che influencer: sogna un futuro nella commedia?Sono aperto, ma in realtà prediligo i thriller psicologici. Da spettatore passo da Alice in Borderland alle Regole del Delitto Perfetto, ma sono fan pure di Game of Thrones. Film, serie tv: conta che si tratti di cose belle, sensate, divertenti.

Modello da seguire?
Ammiro Fiorello.

Che ha affiancato Amadeus alla conduzione del Festival di Sanremo.
Chissà che anche io un giorno...Cos'è che invece non farà mai?Il Grande Fratello. Chi è Mattia Stanga?Un ragazzo normale che sta facendo quello che gli piace e che ha trovato il modo di farlo piacere anche ad altre persone.

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