Lo studio di Vò pubblicato da Nature

Crisanti: «Gli anticorpi dei guariti durano almeno 9 mesi, indipendentemente dalla forza dell'infezione»

Il prof. Andrea Crisanti
Il prof. Andrea Crisanti
Il prof. Andrea Crisanti
Il prof. Andrea Crisanti

Gli anticorpi contro il virus SarsCoV2 permangono nei soggetti ammalatisi di Covid-19 per almeno 9 mesi, e questo anche se si è contratta la malattia in forma asintomatica.

 

La conferma arriva dall’indagine effettuata sulla popolazione di Vò Euganeo dal gruppo del micriobiologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova in collaborazione con l’Imperial College, i cui dati sono pubblicati su Nature Communication, e rilancia il tema della tempistica con cui immunizzare i guariti.

Lo studio su Vo Euganeo rappresenta comunque una buona notizia. Secondo i nuovi dati, ottenuti analizzando i livelli anticorpali nei soggetti risultati positivi nella prima indagine eseguita sulla popolazione di Vò Euganeo, il 98,8% delle persone infette a febbraio/marzo ha mostrato livelli rilevabili di anticorpi anche a novembre. Lo studio è stato eseguito utilizzando tre diverse tipologie di test che rilevano diversi tipi di anticorpi che rispondono a diverse parti del virus.

«Uno degli elementi più rilevanti che emerge da questo lavoro - ha spiegato all’ANSA Crisanti - è che i pazienti che si erano infettati a febbraio 2020 avevano a novembre ancora importanti livelli di anticorpi nel sangue e questo indipendentemente dalla tipologia di infezione, sia tra chi è stato male ossia i sintomatici, sia tra quelli che non hanno avuto alcun sintomo, ossia gli asintomatici».

Ciò suggerisce che «la forza della risposta immunitaria non dipende dai sintomi e dalla gravità dell’infezione», ha sottolineato Ilaria Dorigatti, dell’Imperial College. Il fatto che la protezione anticorpale abbia una durata prolungata potrebbe dunque portare ad una diversa valutazione della tempistica di vaccinazione in questi soggetti, come spiega il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. 

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